Casa Pascoli
San Mauro Pascoli vedi sulla mappa
Epoca
Moderna
Tipologia
Villa
Monumento nazionale dal 1924 e proprietà dello Stato, questa casa ha segnato profondamente l'infanzia di Giovanni Pascoli. Il Poeta nacque in questo edificio nel 1855 e qui rimase fino all'età di sette anni.
Rievocata in molte poesie con grande nostalgia e affetto, é legata ai ricordi sereni della fanciullezza e all'amore per la propria terra d'origine.
La casa ha subito notevoli danni durante la Seconda Guerra Mondiale ed é stato necessario un lavoro di restauro per recuperare la struttura originale. Una stanza, però, é rimasta intatta: la cucina, con l'antica travatura in legno del soffitto, il grande focolare domestico, l'acquaio in pietra e alcuni piccoli oggetti appartenuti alla madre del poeta, conservati in una bacheca, fra mobili e utensili d'epoca.
In un'altra sala a piano terra sono conservate alcune prime edizioni delle opere del Poeta (fra le quali spicca la prima edizione della raccolta Myricae del 1891), i primi componimenti dedicati alle nozze di amici o parenti, la raccolta di poesie latine Carmina e tutte le principali raccolte del poeta, molte delle quali con dedica autografa.
Al piano superiore la camera da letto, dove é conservata l'antica culla in legno e alcune lettere all'amico sanmaurese Pietro Guidi (Pirozz). Di fronte, lo studio che Pascoli aveva a Bologna, come professore di Letteratura Italiana all'Università , successore di Carducci; qui é possibile ammirare preziosi documenti d'epoca, fra i quali i vocabolari usati dal Poeta.
Nel giardino si possono ritrovare diverse specie botaniche ricordate da Pascoli in alcuni versi: le rose rampicanti al muro, la cedrina, il tronco del pioppo alto e slanciato ricordato in "Romagna". Annessa al giardino la graziosa chiesetta della Madonna dell'Acqua, un piccolo edificio di pietra grigia con due lapidi ai lati della facciata dedicate ai Caduti, luogo di preghiera della madre del Poeta.
Questa chiesetta vanta origini molto antiche, sembra, infatti, che sia stata costruita nel 1616 per conto del Vicario Vescovo di Rimini. Pascoli amò particolarmente questa piccola costruzione che portava conforto al dolore di sua madre: "E l'ospite saluterà commosso il mio mondo ideale che ha per confini il Luso e il Rio Salto e per centro la chiesuola della Madonna dell'acqua e il camposanto fosco di cipressi…"
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