Battistero Neoniano Ravenna
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Epoca
Medioevale
Tipologia
Chiesa
Battistero Neoniano: Il più antico dei monumenti ravennati, almeno come inizio di costruzione, risale alla fine del IV secolo o inizio del V secolo. E' una semplice costruzione in laterizi di forma ottagonale con quattro grandi nicchie che si diramano all'esterno, con le porte interrate ( il livello originario é a circa 3 m. al di sotto dell' attuale piano campagna ).
Il Battistero fu decorato splendidamente con i mosaici dal vescovo Neone verso il 450 d.C.; é di forma ottagonale e all'interno conserva oltre alla meravigliosa decorazione di mosaico di influenza ellenico - romana, degli stucchi e parti marmoree.
Al centro una vasca ottagonale di marmo greco e porfido rifatta nel 1500, conserva qualche frammento originale
Inconscio e Coscienza: Carl Gustav Jung in un suo viaggio a Ravenna negli anni 30 vide nel Battistero Neoniano un mosaico che rappresentava Cristo che tende la mano a Pietroche sta per affogare. Discusse a lungo di questa immagine con la sua compagna di viaggio, riflettendo insieme a lei sul significato dell'immagine, un'espressione dell'idea archetipa della morte e della rinascita. Solo di ritorno a Zurigo, quando cercò di acquistare una foto di quel mosaico, si rese conto che quell'immagine non esisteva.
Jung ha scritto alcune bellissime pagine, in Ricordi, Sogni e Riflessioni, raccontando della strana esperienza di Ravenna come un momento di incontro fra inconscio e coscienza, quando gli occhi fisici percepiscono una visione che non appartiene al reale, ma é comunque reale nell'esperienza: la magia dei mosaici di Ravenna ha colpito anche il padre della psicanalisi.
Il soffitto, originariamente piano, venne sostituito da una cupola (alleggerita da tubi fittili) su iniziativa di Neone, il quale fece provvedere anche alla decorazione a mosaico. Anche le pareti vennero decorate all'epoca e presentano al piano inferiore archi ciechi su colonnine, al cui interno sono poste lastre di porfido e marmo verde all'interno di riquadri geometrici; l'archivolto é occupato da mosaici; nel registro superiore si ripresentano gli stessi archetti, ma che contengono a loro volta tre archetti minori ciascuno, con quello centrale che é occupato da una finestra, mentre i due laterali sono decorati da stucchi dei sedici profeti maggiori e minori (uno sciagurato restauro dei primi del Novecento credendo che si trattasse di aggiunte posteriori li rimosse, ma ci si accorse poi con rammarico che erano invece originali del V secolo, per cui oggi se ne ammira solo delle ricostruzioni); al di sopra degli archetti si trovano affreschi con tralci di vite, pavoni ed altri simboli. Il capolavoro più importante qui custodito é però il mosaico del soffitto, dove entro tre anelli concentici sono rappresentati vari soggetti:
L'anello esterno, a fondo azzurro, presenta una serie di finte architetture tripartite, con una nicchia o esedra al centro di ciascuna, affiancata da due strutture portate da quattro colonne ai lati, che creano un effetto di alternanza tra concavo e convesso; queste specie di "quinte teatrali" si trovano nell'arte romana, per esempio già negli affreschi di Pompei; al centro delle nicchie si trovano altari per la messa o troni vuoti con le insegne di Cristo (l'etimasia).
La seconda fascia é la più interessante e presenta i dodici apostoli su sfondo azzurro, con le vesti (toga e pallio) alternate nei colori bianco e oro, e con in mano delle corone da offrire al Cristo. Le immagini presentano ancora un notevole consistenza plastica e un senso di movimento, che testimoniano gli ininterrotti rapporti con l'ambiente romano; contemporaneamente indice di rapporti con il mondo bizantino sono la vivace policromia, la monumentalità e la ieraticità delle figure. Gli apostoli sono intervallati da candelabre e dal cerchio superiore pendono drappi bianchi che visti dal basso formano la forma di una corolla di un fiore.
Nel tondo centrale, su sfondo oro, si trova la scena del Battesimo di Gesù con San Giovanni Battista nell'atto di somministrare il sacramento al Cristo immerso fino alla vita nel Giordano; del fiume compare anche una personificazione a destra, sottolienata dalla scritta Iordann, mentre sopra il Cristo svetta la colomba dello Spirito Santo. Purtroppo i volti di Gesù e del Battista furono rifatti nel XVIII secolo, per cui la parte centrale, dai contorni ben visibili, della scena non é più quella originale.
Il battistero é molto simile, anche come datazione, ad una chiesa di Salonicco, dedicata a San Giorgio, già mausoleo del tetrarca Galerio.
Battistero Neoniano |