Zoosafari, il progetto torna in pista. Terminato l’iter burocratico per il parco faunistico alla Standiana
Notizia pubblicata il 18 giugno 2009
Categoria notizia : Turismo
IL PROGETTO dello ‘Zoosafari’ alla Standiana ritorna in pista. Dopo una «pausa di riflessione» durata un paio di mesi, ieri la società Alfa 3000 ha deciso di firmare l’atto di convenzione con il Comune di Ravenna.
L’iter amministrativo del progetto urbanistico, fanno sapere dal Comune, è stato completato con la firma delle società proponenti (Parco della Standiana e Alfa 3000 srl) ed è pronto ad essere sottoposto alla deliberazione del consiglio comunale. Sono sei anni che il progetto del parco faunistico, denominato ‘Le dune del Delta’, è al centro delle polemiche tra battaglie politiche e iter burocratici, osteggiato da Pri, Verdi, associazioni ambientaliste e animaliste.
Proprio quando i giochi sembravano fatti, era stata Alfa 3000 a prendere tempo per la firma della convenzione, preoccupata dagli oneri economici derivanti dalle prescrizioni stabilite dalla giunta in sede di approvazione della valutazione di impatto ambientale. In particolare, l’obbligo di completare tutti i lavori prima dell’apertura del parco invece che entro tre anni. «Abbiamo cercato di ritardare un po’ questo termine — spiega da Fasano il direttore tecnico della società, Fabio Rausa — ma non è stato possibile. Certamente realizzare strade d’accesso, parcheggi pubblici, strutture didattiche e auditorium prima dell’apertura è un onere non indifferente».
Le fidejussioni chieste dal Comune per eventuali indempienze riguardo alle opere pubbliche ammontano a circa 2 milioni e mezzo di euro, a fronte di un investimento complessivo previsto dall’azienda di circa 20-25 milioni. Si tratta, comunque, di una procedura normale per qualsiasi tipo di intervento urbanistico. «Certamente avevamo in mente qualcosa di simile all’altro nostro parco in Puglia, Fasanolandia, che ospita una maggiore varietà di animali, anche esotici. Invece abbiamo dovuto limitare le specie», spiega Rausa all’indomani della decisione di andare avanti con il progetto. Il futuro volto del bioparco sarà, infatti, diverso rispetto alle richieste del progetto originario. Nell’area di circa 40 ettari a ridosso di Mirabilandia, troveranno ‘casa’ erbivori e uccelli acquatici per un totale di 168 esemplari. Permesso accordato quindi per cervi, daini, cinghiali, fenicotteri, ibis ma anche zebre, lama, dromedari e antilopi. Niente da fare invece per i carnivori, re leone resterà nella savana. All’interno del parco, è prevista anche un’area di recupero per animali feriti o sequestrati, per un totale di una trentina di esemplari. Una particolare attenzione anche per l’aspetto didattico con la costruzione di un auditorium e una palazzina della scienza.
«Non esprimo valutazioni — commenta il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci — mi limito a rispettare le regole e a sperare che funzioni per il turismo». L’idea è quella di sfruttare le oltre due milioni di presenze l’anno registrate da Mirabilandia inducendo i turisti a fermarsi un giorno in più in riviera. L’altro vantaggio potrebbe essere quello di consentire al parco divertimenti di restare aperto anche in inverno. Adesso l’ultima parola spetta al Consiglio e, una volta ottenuto il via libera, Alfa 3000 stima di portare a termine i lavori nell’arco di due anni.
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