Cabaret Stasera arriva Zelig e al palafiera ci sarà da ridere
Notizia pubblicata il 07 marzo 2009
Categoria notizia : Spettacoli
BASTA la parola, quasi una parola magica: Zelig. Alzi la mano chi non sa cos’è, tra tormentoni, battute, sketch e ironia. Lì sono state coniate frasi o neologismi che meriterebbero di finire nel Devoto Oli.
Poi ognuno ha la sua preferita, quella che lo fa più ridere, quella che lo fa riflettere. Ma da quel mondo lì – Zelig – sono usciti sketch che sono ritratti di vizi e virtù. Per questo sono diventati così popolari. Allora, alzi la mano chi non sa cos’è Zelig.
SENZA tornare indietro fino all’omonimo film di Woody Allen, Zelig nasce a Milano in un piccolo teatro di viale Monza. Così piccolo che quando arriva il successo non basta più, figurarsi nell’epoca del successo televisivo, prima su Italia Uno e poi su Canale5. Talmente tanto che è diventato un successo itinerante, da esportazione. E per una sera la fucina della comicità italica sarà il Palafiera (per l’occasione in versione dimezzata): il sipario si aprirà alle 21, e Zelig sbarcherà a Forlì portando alcuni dei suoi comici. Lo spettacolo si chiama “Punto Zelig”: sarà una versione appunto da viaggio, senza i conduttori Claudio Bisio e Vanessa Incontrada, ma con uno scambio di ruoli continuo. Sorprese e comicità si alterneranno con ritmo vorticoso.
SUL PALCO salirà il toscanaccio Paolo Migone, livornese dall’occhio nero autore di fulminanti battute sull’universo femminile. E poi Giovanni Vernia, alias Johnny Groove, look e slang discotecaro, colonna sonora scaricatissima per i cellulari. Quindi “La Ricotta”, tre scatenati lucani (Giuseppe e Antonio Centola e Mario Ierace) alle prese con un improbabile e maccheronico corso d’inglese. E ancora “Maniko Sport” (Danny Casari, Marco Paoluzzi, Mauro Masi e Claudio Colliva), parodia di una televendita di attrezzi ginnici, una palestra umana in cui gli attrezzi sono proprio lo scatenato quartetto in tutina attillata. Per finire, i dialoghi “non sense” di Antonio e Michele, filosofia da ragazzi del muretto col loro giubbotto arancione.
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