La musica che dall'Irlanda ha seguito la via del whisky
Notizia pubblicata il 14 marzo 2008
Categoria notizia : Eventi
UN CASOLARE sopra Firenze dove negli anni Sessanta hanno fatto tappa musicisti, intellettuali, poeti: Ivan Illich, Ignazio Silone, poeti irlandesi come John Montague e Desmond O'Grady, musicisti come Andy Irvine e Dolores Keane. E lì, seguendo Giulia Lorimer, che ha origini scozzesi, nel 1975 é nato il gruppo 'Whisky Trail'; con Giulia ci sono Stefano Corsi, Pietro Sabatini, Vieri Bugli, Massimo Giuntini.
Suonano la musica irlandese più antica, quella che affonda le radici nel tempo, nelle leggende. E si chiamano appunto 'pista del whisky', la via che dall'Irlanda all'America hanno percorso anche milioni di emigranti, quelli che agli Stati Uniti hanno dato milioni di operai, contadini, poliziotti. Hanno regalato all'America le tante forme musicali che provengono dalle gighe, dalle canzoni, dai ritmi irlandesi lavati nell'Oceano e sporcati nella polvere del West.
I WHISKY TRAIL si esibiranno questa sera sul palcoscenico del Teatro Socjale di Piangipane, anticipando il concerto-evento in programma lunedì al Saschall di Firenze sarà presentato il cd, dvd con libro, dal titolo San Frediano, un irlandese a Firenze. Perchè pochi sanno che San Frediano, cui é dedicato il quartiere di Firenze più fanoso al mondo, arrivò in Italia e appunto a Firenze come pellegrino proprio dall'Irlanda. E così il 'cerchio' si chiude. Il gruppo ha tenuto centinaia di concerti in tutt'Italia e all'estero e la sua musica é stata usata come colonna sonora di importanti documentari televisivi, oltre ad aver partecipato a spettacoli televisivi della Rai e di Telemontecarlo.
A Dublino sono stati definiti dalla stampa specializzata «di speciale genio musicale» e a Londra «magistrali». Il Teatro Socjale apre le porte alle 21; i concerti iniziano alle 22.30; fra un set e l'altro del concerto si possono gustare gli ormai più che celebri cappelletti preparati dalle sfogline di Piangipane (i biglietti sono in prevendita anche sul sito www.teatrosocjale.it).Â
(foto by http://www.flickr.com/photos/xavib)
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