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Cervia Il benessere ‘tira’ anche in inverno Aldo Ferruzzi: 'Il sistema delle imposte deve aiutare chi prolunga la stagione'

Notizia pubblicata il 11 gennaio 2009



Categoria notizia : Turismo


SI TEMEVA che il guasto ad una tubatura dell’acqua madre, per il quale era stato chiuso un reparto per alcuni giorni in piena estate, avesse in qualche modo pregiudicato la stagione alle Terme, invece il 2008 si è chiuso con un bilancio favorevole. Gli arrivi hanno subìto solo una flessione del 3 per cento: nel 2008 sono stati circa 32.000 contro i 33.000 dell’anno precedente.

«Considerando la crisi generale del Paes, l’erosione progressiva della capacità di spesa delle famiglie — osserva il direttore delle Terme, Aldo Ferruzzi — e l’andamento peggiore in altre località termali, ci possiamo ritenere moderatamente soddisfatti.

Abbiamo incontrato qualche difficoltà in maggio, ad inizio stagione, mentre settembre ed ottobre sono stati mesi di grande lavoro con piena occupazione della struttura e dei dipendenti. Dopo la stagione balneare, la presenza delle Terme garantisce continuità ed opportunità per gli operatori alberghieri».

HA AVUTO successo anche il prolungamento dell’apertura delle piscine termali e dei reparti di riabilitazione, di massaggi e di estetica nei mesi di novembre, dicembre, fino al 6 gennaio. Ha incontrato il favore dei clienti anche l’ampliamento delle fasce orarie (il martedì ed il venerdì fino alle 22) e l’apertura alla domenica pomeriggio. La clientela invernale delle Terme è costituita soprattutto da residenti che d’estate sono impegnati nelle attività turistiche, quella della domenica da quanti vengono a Cervia per il week-end o per le vacanze di fine anno. Lo stabilimento termale, alla luce di quelle esperienze, sembra avviato a praticare la stagione annuale.
«LA FORMULA dei ‘pacchetti’ soggiorno più accessi termali — spiega Ferruzzi — concertata con alcuni coraggiosi albergatori cervesi che hanno tenuto aperto l’esercizio in quel periodo, ha dato ottimi riscontri. Quello delle ‘terme d’inverno’ è uno sforzo organizzativo ed economico che facciamo da alcuni anni. E’ la volontà di sperimentare da parte nostra la possibilità concreta di destagionalizzare l’attività perché crediamo che Cervia nel suo complesso possa essere ‘aperta tutto l’anno’. Da soli non potremmo sostenere a lungo questa sperimentazione ma è evidente che quella non può essere la scelta di uno o pochi imprenditori che siano terme, alberghi o quant’altro».
IL SOGNO di Ferruzzi è un progetto comune per un turismo della salute al fine di valorizzare tutte le risorse ed intercettare una domanda sempre più ampia e qualificata. Ferruzzi propone anche imposte locali differenziate a seconda del periodo di apertura degli esercizi: paghi di più chi apre di meno, ossia per periodi più brevi. «Non si può solo prendere — aggiunge Ferruzzi — da una località turistica, bisogna anche dare. Riteniamo che la promozione della località debba essere definita tra tutti: assessorato al turismo e categorie economiche, ed andare anche nella direzione del termalismo e del turismo del benessere in genere. Crediamo che si debba puntare ad un mercato più ampio, decidere in quanta acqua nuotare».

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