'Alcol, rifiuti e parcheggi selvaggi'. Punta Marina, operatori preoccupati dopo il primo happy hour della stagione
Notizia pubblicata il 27 aprile 2009
Categoria notizia : Turismo
LOCALI aperti, un tempo inaspettatamente clemente, tanti giovani in spiaggia a divertirsi, tanta gente venuta da fuori per godersi il primo happy hour della stagione nei nostri lidi.
Cronaca di un 25 aprile andato alla grande per gli operatori ravennati. Ma non tutti l’hanno vissuta esattamente in questo modo. C’è anche un altro lato della medaglia a fare da contraltare al grande afflusso di giovani che sabato scorso hanno affollato i locali di Marina. «Vetro e plastica gettati a terra, auto utilizzate come tende da campeggio, una tenda montata nel centro della rotonda di viale della Pace», denuncia un operatore di Punta Marina, Luca Rosetti, che punta il dito in particolare contro l’estensione dei parcheggi a pagamento e il navetto: «le auto di questi turisti degli happy hour hanno riempito anche tutto il viale Cristoforo Colombo, perchè il trasporto gratutito, paradossalmente, favorirà i ‘clienti’ delle feste alcoliche».
Di fronte a questa «gravissima situazione» Rossetti lancia un appello direttamente al sindaco, Fabrizio Matteucci, che si era detto soddisfatto della partenza della stagione all’insegna del turismo: «Non Le sembra giunto il momento — chiede al primo cittadino — di vietare gli happy hour anche al fine di dimostrare che i giovani non vengono a Marina o in qualsiasi festa perché attratti dall’alcol ma dalla professionalità offerta dagli operatori turistici?».
LA DENUNCIA dell’operatore di Punta Marina è stata subito raccolta dal consigliere comunale del Pdl, Maurizio Bucci, anche lui tra l’altro operatore turistico. A sorpenderlo soprattutto le dimesioni del fenomeno: «Mi ha stupito — ha sottolineato — l’arrivo in pullman di numerosissimi giovani che percorrevano il viale attrezzati di borse termiche, cesti di birre, bottiglie di super-alcoolici, sembrava di assistere ad una consegna di bevande da una ditta di catering per migliaia di persone». Al sindaco, Bucci chiede come sia stato possibile non prevedere un fenomeno del genbere che, evidentemente richiede provvedimenti. Si dichiara poi sorpreso del fatto che Matteucci, passeggiando per i lidi, abbia potuto «non aver visto la quantità di bottiglie, carte,contenitori, residui vari lasciati ovunque?». Bucci non intende proporre l’eliminazione degli happy hour come fenomeno di aggregazione giovanile ma pone all’ordine del giorno il problema «di come gestirlo e organizzarlo», a partire da un’analisi sugli stessi giovani, «su cosa intendono per divertimento e per quale motivo devono ricorre all’alcool».
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