
Domani e domenica visite al monastero
Notizia pubblicata il 27 marzo 2009
Categoria notizia : Cultura
IL MONASTERO di Santa Maria della Ripa (via della Ripa 1) è il monumento forlivese che verrà aperto in via straordinaria in occasione della 17ª edizione della ‘Giornata Fai di primavera’.
In tutta Italia sono ben 580 i monumenti e i luoghi spesso inaccessibili che potranno essere scoperti sabato e domenica.
Tutto questo grazie al Fai (Fondo Ambiente Italiano) che dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del nostro patrimonio artistico e naturalistico.
NELLE DUE giornate, a Forlì, si terranno visite guidate al monastero della Ripa ogni 30 minuti (domani dalle ore 14 alle 18; domenica negli orari 10-12.30 e 14-18; per gli aderenti Fai ingresso riservato il 28 marzo ore 10-12.30, info 329-3611039).
Tutte le visite saranno condotte dagli studenti dell’Istituto tecnico commerciale ‘Matteucci’. Gli studenti, inoltre, domenica alle ore 16 nella vicina chiesa della SS. Trinità presenteranno lo spettacolo teatrale ‘Il viaggio di Dante in Terra di Romagna’ con la presenza e regia dell’attore Andrea Soffiantini in collaborazione col teatro stabile d’innovazione ‘Elsinor’.
SANTA Maria della Ripa è un luogo che è rimasto chiuso dal 1798 perché Napoleone lo adibì ad area militare. In tempi più recenti è stato utilizzato come caserma e sede militare amministrativa, fino al definitivo abbandono.
Ora il complesso è proprietà demaniale in attesa di una destinazione compatibile con le sue dimensioni. «Uno spazio, questo, della memoria e, contemporaneamente, spazio violato» spiega Paolo Poponessi, capo delegazione Fai di Forlì. Edificato a partire dal 1479 per volere di Pino III Ordelaffi, signore di Forlì, e portato a compimento da Caterina Sforza, il monastero ospitò nei secoli fino a 80 monache di clausura.
Al suo interno erano conservate alcune opere d’arte di grande valore come la ‘Crocifissione’ di Marco Palmezzano (oggi nella Pinacoteca civica), l’Icona di Santa Maria della Ripa e la pala d’altare della chiesa conventuale.
Oggi la chiesa, con la costruzione di muri interni e soffitti è stata divisa in vari locali.
SONO occorsi due anni per dare al monastero (lasciato in stato di abbandono) un aspetto dignitoso con la speranza che, col tempo e i relativi restauri, questo ampio e affascinante spazio sia reso fruibile. Di qui l’invito del Fai a partecipare e contribuire affinché il patrimonio italiano sia difeso e conservato.
foto by http://www.flickr.com/photos/fotoste/