Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Ferrara, mondo meraviglioso con la padanità nel cuore

Notizia pubblicata il 29 ottobre 2009



Categoria notizia : Cultura


La ben ponderata idea del Prof. Andrea Rognoni, presidente di Arte Nord, di andare a incontrare Ferrara e la sua gente in un culturale viaggio di classico stile padano si è purtroppo sviluppata senza la presenza dell'ideatore. Un malaugurato infortunio alla vista lo ha costretto a rimanere a Milano ... anche se con lo spirito era costantemente con noi, in qualsiasi luogo visitato; con noi nella sua totale presenza, talvolta mediatica si, ma specialmente e sempre, con la mente e col cuore.

Ferrara a noi si è presentata nel sole e nella pioggia, Ferrara antica ... ma anche, a suo tempo, classificata moderna città d'Europa. Gran bel centro, immerso nella verde pianura padana e che, in simbiosi, vive con l'Arte, l'agricoltura e l'industria. Città meravigliosa, ricca di fascino, con le sue signorili case, gli stupendi palazzi, le piazze felici, vive di grandi e di bambini, le suggestive vie, antiche e pittoresche, i quartieri giovani e quelli vetusti, i simpatici negozi e le civettuole mostre di gastronomia, che si affacciano ogni dove, ad attirare col loro splendore e gli attrattivi profumi, l'attonito passante.
Tutte cose piacevoli e belle, che gelosamente Ferrara tiene racchiuse tra le sue invidiabili mura, dove moltissimi giovani e vispi vecchietti, a piedi o in consumate bici, vanno a gironzolare, saturi di sentita libertà. Vanno, lungo questa archeologica cintura, a rivivere gelosamente l'antico fascino della sua storia e a rinnovare i remoti sentimenti che hanno il sapore di amori passati e di trascorse glorie. Non dimentichiamo, come qualcuno del luogo ha ricordato, che ha fatto parte, Ferrara, della Lega Lombarda nella lotta contro il comune oppr essor e. Ancora qui, all'ombra del grande castello, rivivono i fasti degli Estensi che un'atmosfera particolare desta in noi, turisti di Padania che in compunta religiosità a questi muri ci siamo accostati, nostalgici pensieri e nobili sentimenti su un meraviglioso mondo che fu.
Al Palazzo dei Diamanti ci siamo trovati, per la visita alla magnifica mostra del Boldini (dipinti mai visti così belli !), al Palazzo Schifanoia pure, con i suoi magici affreschi e a Palazzo Massari ritrovati, per ammirare altre preziose opere del Boldini oltre a quelle di famosi pittori quali Pagliarini, Turchi e Previati. Abbiamo anche visitato dopo un piacevole percorso a piedi, la Chiesa di San Giorgio col suo Monastero, sempre accompagnati da uno squisito personaggio; il sig. Filippi piacevolmente incontrato e in questa città approdato dalla lontana Torino alla ricerca di un suo anelato spirito di umana libertà (qui finalmente scoperto) che, sempre con noi, ci ha regalato informazioni artistiche sulle opere e piacevoli racconti di puro stile ferrarese. Con questo scritto lo vogliamo ringraziare per la disponibilità dimostrata e per le preziose parole che ci ha elargite.
Che dire poi dell'ascensione alla gran torre del Castello Estiense ? Imponente la struttura, tristemente famosi i sotterranei, interessante l'angusto porticciolo coperto, dove tramite il canale navigabile veniva alimentata la vita del borgo. Superba la torre: totale ammirazione da parte nostra per le lontane e vicine visioni che dalla sommità si possono osservare. Nessuno ha voluto mancare all'appuntamento in prossimità del cielo, tutti i centoventitrè gradini percorsi in un fiato ! Perchè di Ferrara nulla andasse perduto ... e neppure un minuto in questa città, andasse sciupato !
Eccoci ora accanto al Po, lungo un importante ramo di acqua che corre parallelo al nostro sacro fiume; il battello placido va , le verdi rive si stringono e s'allargano, ampi spazi si intravedono lontano; si va a sfociare infine all'inizio del grande delta, dove ci si reca a salutare un ricostruito modello di quel che erano i cinquecento Mulini del Po. Antica opera ingegneristica che, sfruttando i rivoli di fluida energia delle correnti del fiume, consentiva di muovere le grandi pale che davano vita alle macine dove si frantumava e polverizzava il grano dell'epoca, coltivato su piccoli fazzoletti di terra rubati alla palude dalla fatica umana; economia d'altan per tenere in vita i nobili e i poveri e il dinamismo reale e culturale di tutta una città. Il ritorno è stata una meditazione continua sul visto e goduto, scambi di idee, pensieri sublimi, speranze e .... spunti di padana libertà si capisce ! Grazie Professore, tu meglio avresti spiegato il nostro fuggevole percorso ferrarese ma io ... che vuoi ? ... solo sono un modesto vil meccanico d'epoca moderna ... !