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Bologna Beethoven val bene una maratona Sono 32 i pianisti per altrettante Sonate

Notizia pubblicata il 19 giugno 2008



Categoria notizia : Musica


TUTTO comincia con un do e finisce con un accordo in do. In mezzo, trentadue sonate per pianoforte, che partono dal classicismo viennese e finiscono oltre il Romanticismo e oltre il Novecento, anticipatrici di tutto, dalla Scuola di Vienna al jazz. Beethoven scrisse i suoi capolavori dal 1794 al 1822, lasciando un monumento a cui tutti i pianisti, grandi interpreti e non, hanno dedicato migliaia di concerti e incisioni, quanto meno infinite ore di studio.

Ma é certamente la prima volta che l'esecuzione integrale delle Sonate del genio di Bonn viene presentata nell'arco di circa undici ore e da trentadue pianisti diversi.

UN'IDEA affascinante e un po' folle, nata dalla collaborazione tra l'Accademia Pianistica di Imola e la Fondazione Carisbo, per celebrare nella Chiesa di Santa Cristina, venerdì e sabato, la Festa Europea della Musica. Il titolo di questa iniziativa suona definitivo e inappellabile: Beethoven.32. Trentadue le Sonate, trentadue i pianisti. Un numero quasi cabalistico per Beethoven, che scrisse, sempre per pianoforte, anche una serie di celeberrime Variazioni in do minore. Quante? Trentadue, naturalmente.

Franco Scala, fondatore e direttore dell'Accademia di Imola, una delle più celebri scuole pianistiche del mondo, avrebbe voluto fare una specie di 24 ore di Le Mans alla tastiera, alternando i trentadue allievi dell'Accademia senza soluzione di continuità , dal tardo pomeriggio al mattino seguente. Alla fine si é deciso di cominciare venerdì dalle 17.15 alle 24, riprendendo il giorno successivo alle 9.30 per finire alle 13.15. Piero Rattalino, che sta alla storia della letteratura e dell'interpretazione pianistica quanto Roberto Longhi alla Storia dell'arte, introdurrà  gli ascoltatori al corpus beethoveniano, che sarà  interpretato da pianisti provenienti da ogni parte del mondo, di età  compresa tra i quindici ed i ventotto anni, alcuni dei quali vincitori di prestigiosi concorsi internazionali.

L'INGRESSO a "Beethoven.32" é gratuito ed é inoltre consentito un accesso costante, quasi si trattasse di una visita ad una mostra d'arte (e in fondo non é così?), particolarità  innovativa che certamente snellisce il rigido e tradizionale cerimoniale dei concerti classici. Non si é mai visto prima, infatti, se non ai concerti rock e jazz, che il pubblico si alzi, si sieda, se ne vada, ritorni, mentre qualcuno é alle prese con ottave e trilli, doppie terze e scale cromatiche. Inoltre, chi seguirà  l'iniziativa avrà  diritto ad un coupon che consentirà  l'entrata gratuita a MAMbo ed alla Pinacoteca - nelle giornate di sabato e domenica - e ad uno sconto del 20%, fino al 28 giugno, su tutti i volumi acquistati presso la libreria Melbookstore.

SI COMINCIA con un do e si finisce con un accordo in do, si diceva, perchè così cominciano e finiscono la prima Sonata, op. 2 n.1, e l'ultima, la straordinaria op. 111, il testamento, la musica che si dissolve nel suo stesso futuro, ancora da scrivere. Per il resto, il criterio seguito da Scala e dagli altri docenti dell'Accademia per l'esecuzione delle Sonate da parte dei trentadue solisti é lo stesso scelto da Daniel Barenboim per la sua interpretazione dell'integrale beethoveniana alla Scala.

Quanto rimarrà  di questi capolavori nella mente e nell'animo della gente, specialmente in coloro che li ascoltano per la prima volta (e speriamo siano in molti, specialmente i giovani) é difficile dirlo. In fondo, potrebbe rivelarsi il limite od il pregio di Beethoven.32: offrire gratuitamente, in undici ore, un lavoro durato ventotto anni, eseguito da trentadue persone con idee, cultura e provenienza tutte diverse.

Poi, certo, farà  specie non avere il tempo di riflettere sulle gioie e sulle sciagure umane, ad esempio dopo la 106, la Patetica, l'Appassionata, la 109, la Tempesta, ecc. Non si può, non é previsto, si deve andare avanti, inesorabilmente, come un lungo viaggio in treno, che fa trentadue fermate nelle più belle località  del mondo, ma da cui non si può scendere. Un viaggio Al Chiaro di Luna, fino al termine della notte, fino all'Aurora.

(foto di http://www.flickr.com/photos/leecullivan)