Vidia, 25 anni trascorsi sempre al centro della musica
Notizia pubblicata il 22 dicembre 2008
Categoria notizia : Musica
NON SEMBRA, ma sono già 25 gli anni che il Vidia Rock Club di Cesena compie in questa stagione. Era il 1984 quando la Vecchia Balera della Casa del Popolo di San Vittore venne rilevata e trasformata nel club che conosciamo da un gruppo di giovani di cui tuttora, con qualche anno in più, due di loro, Libero Cola e Massimo Erbacci, ne sono responsabili.
L’obiettivo? Come in una breve chiacchierata ha spiegato lo stesso Libero «ovviare alle tradizionali discoteche presenti da sempre in Romagna per creare un vero e proprio club che offrisse buona musica live». Perché accontentarsi di proporre musica mainstream? L’ambizione era quella di anticipare le tendenze attraverso un attento e costante lavoro di scouting. Lavoro incessante che oggi mostra i risultati.
LA FORMULA vincente è stata semplice, ma coraggiosa: mantenere una rigida condotta sulla scelta delle band a cui dare la possibilità di esibirsi, avere la fermezza di rifiutare quelle costruite, riuscendo a creare un clima che, oltre a gruppi locali, ha avvicinato grandi artisti italiani e internazionali. Pochi nomi bastano a rendere conto dell’impresa: Luciano Ligabue, Gianna Nannini, Gianluca Grignani, Elisa, Loredana Bertè, Tiromancino, Negrita, Litfiba, Carmen Consoli, Giorgia, Vinicio Capossela, Francesco De Gregori, Luca Barbarossa ma anche Ben Harper e, nel 1995, lo scomparso Jeff Buckley.
Stesso nome e stessa sede da 25 anni; questo è solo uno dei connotati che diversificano il Vidia dagli altri locali della zona. Il successo è stato garantito dalle poche, ma significanti scommesse su cui si è puntato. Prima fra tutte uno staff giovane, scelto con meticolosa attenzione: i ragazzi devono essere non solo appassionati di musica, abili nelle relazioni, ma e soprattutto mostrarsi intraprendenti e devono “fare” musica. D’altra parte come poter arrivare ai giovani se non attraverso i giovani stessi? Altra sfida è stata la scelta dello stile musicale da proporre: soprattutto nei primi anni ’80 e nel 2000, l’attenzione è stata rivolta a nuovi gruppi emergenti scoprendo così i generi emo, screamo e new metal che oggi fanno sold out, ovvero tutto esaurito. nei locali internazionali.
NON MENO importante è il filo rosso che ha accompagnato il club in questi anni: la collaborazione, attivata nel 1984 e che tuttora permane, con Usl, Croce Rossa e Comune di Cesena, per ideare una comunicazione preventiva sui comportamenti a rischio nelle discoteche. Comunicazione iniziata per esplicitare quel tabù degli anni ‘80 quale era l’Aids e che oggi verte intorno all’informazione sui rischi dell’abuso di alchool e di sostanze stupefacenti. Divertimento in forma intelligente: questo vorrebbe essere il must da trasmettere. Non è allora difficile comprendere da dove proviene la forza del locale. Tante piccole tessere hanno dato forma ad un puzzle che oggi è in grado di raccogliere un target di persone ampio e proveniente da tutta Italia. D’altra parte alla domanda su cosa piacesse di più del proprio locale, la risposta di Libero è stata inequivocabile: «Sorrido nel vedere i ragazzi che entrano per un concerto mentre i genitori escono da quello precedente».
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