Se il biologico fa felice il palato. Viaggio nell'universo Moncaro tra Verdicchi 'nutriti' a sms
Notizia pubblicata il 06 giugno 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
BELLA acidità e pulizia, profumi floreali, persistenza e finale ammandorlato. Si chiama Geos ed é la novità al biologico della cantina Moncaro: un Verdicchio dei Castelli di Jesi doc classico di estrema gradevolezza e finezza che rappresenta un po' la nuova filosofia dell'azienda di Montecarotto.
La quale ha avviato la coltivazione biologica della vite in tempi non sospetti (1980), raccogliendo i frutti anche con l'altro Geos, il Rosso Piceno doc: «La decisione di rafforzare sul mercato italiano la produzione bio, é nata dopo i confortanti dati del 2007 - spiega Doriano Marchetti presidente della cooperativa Moncaro - che hanno visto le vendite di questa tipologia di prodotto salire del 10 per cento». I mercati che bevono Moncaro bio? «Germania, Norvegia, Gran Bretagna e Olanda innanzitutto», dice Stefano Tombesi, direttore marketing dell'azienda che ha vinto anche un'altra battaglia innovativa: gli sms in vigna per tutelare l'ambiente.
Nel 2006 infatti é stato attivato a 150 soci agricoltori un nuovo servizio: l'invio di sms per la consulenza ai lavori in vigna. Il messaggio, inviato dal server dell'azienda al telefono cellulare, orienta le scelte più opportune da adottare in tutti i momenti più importanti della gestione, dalla difesa della sanità dell'uva, ai tempi e ai modi di intervento per potature e concimazioni. Una soluzione che ha consentito la riduzione del 20 per cento di concimi, fertilizzanti e antiparassitari.
L'azienda di Montecarotto ha inoltre realizzato una nuova cantina all'avanguardia e dedica a tutti i cultori e gli appassionati un punto degustazione e vendita all'interno dell'azienda (via Piandole 7/A, Montecarotto, 0731 89245). Già , ma cosa potete degustare alla Moncaro? Le creazioni dell'enologo Giuliano D'Ignazi (foto con Tombesi). Il Verdicchio dei Castelli di Jesi doc classico superiore 2007 «Verde Ca' Ruptae», maturato per cinque mesi in acciaio e affinato per tre mesi in bottiglia, godibile per le sensazioni erbacee, di pesca gialla e frutta esotica matura, molto caldo e ricco di estratti; il Fondiglie Verdicchio dei Castelli di Jesi classico doc superiore 2007, morbido, equilibrato, pulito, con note emergenti prima di salvia e poi, dopo pochi minuti di calice, di rosmarino, con chiusura ammandorlata; il Madreperla spumante Metodo classico da uve di Verdicchio e Montepulciano: grasso, cremoso, con note di crosta di pane e di fiori rosa, bollicine originali e diverse dallo spumante marchigiano standard; «le Silve» Rosso Conero doc 2007 (piccoli frutti rossi, sentori di viola all'olfatto, la morbidezza e l'eleganza del Montepulciano); il Vigneto del parco Rosso Conero doc riserva 2004, Montepulciano di notevole struttura; e poi il Verdicchio dei castelli di Jesi doc passito 2003 Tordiruta: miele, caramello, sentori di muffa nobile che richiamano l'arte antica della pasticceria secca.
(foto di http://www.flickr.com/photos/sunnyuk)