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Una nuova Violetta é pronta all'acuto Dubrovskaya al posto della Tarone

Notizia pubblicata il 13 giugno 2008



Categoria notizia : Musica


VIOLETTA Valèry, signora delle camelie, é uno fra i personaggi più romantici, passionali, e amati dai melomani di tutto il mondo. Traviata é l'opera più significativa di Giuseppe Verdi. Che titolo migliore si poteva scegliere per aprire una manifestazione dedicata alla figura femminile, nella storia come nelle arti, sotto il titolo Erranti, erotiche, eretiche...?

Così ha fatto la 19ª edizione di Ravenna Festival, che si aprirà  appunto questa sera al Teatro Alighieri (alle 21; repliche 15, 19 e 21) con una rilettura della grande opera della 'trilogia popolare' verdiana firmata da Cristina Mazzavillani Muti. Sul podio dell'Orchestra regionale dell'Emilia Romagna il maestro Patrick Fournillier.

Il dramma di Violetta, e insieme di Marguerite Gautier di Alexander Dumas figlio, fa parte ormai del mito. La regia valorizza le atmosfere di valzer da boulevard vissute dallo stesso Verdi nei suoi anni parigini; ma continua sulla strada della sperimentazione già  'saggiata' da Cristina Mazzavillani in altre regie di opere liriche; fino a quella, affascinante e 'vertiginosa' de La pietra di diaspro di Adriano Guarnieri, che ha aperto l'edizione dell'anno scorso del festival.

Ecco giochi di luce, disegnati da un poeta dell'illuminotecnica come Vincent Longuermare, e l'ardita spazializzazione digitale del suono affidata a Luigi Ceccarelli; ancora, le scene essenziali, eteree e quindi senza tempo, disegnate da Italo Grassi, sulle quali si muovono cinque ballerini dell'ensemble di Micha van Hoecke. Il tutto mentre la partitura viene rispettata rigorosamente.

LO SPETTACOLO é il frutto di lunghe settimane di lavoro condotte con le modalità  di un vero e proprio laboratorio artistico e creativo. Un'armonia che si é 'incrinata' a due giorni dalla prima dall'improvvisa indisposizione del soprano Monica Tarone scelta per debuttare come protagonista in questa nuova produzione di Traviata. La cantante, nonostante la grande amarezza, ha deciso di restare in teatro per affiancare Cristina Mazzavillani Muti nell'istruire sul palcoscenico la nuova interprete e trasmetterle, il frutto del lungo lavoro preparatorio.

Un appoggio fondamentale per la 'nuova' Violetta, ovvero Irina Dubrovskaya, il ventisettenne soprano russo che si é formata a Mosca nella prestigiosa scuola di Galina ViÅ¡nevskaja, dove era stata ascoltata in occasione della trasferta moscovita del Don Pasquale. L'opera é stata allestita grazie al prezioso contributo di Eni.

LA 'PRIMA' sarà  anticipata dall'incontro con Massimo Cacciari che, in una delle sue inconfondibili 'divagazioni', avrà  introdurrà  il pubblico alle complessità  e alle tante implicazioni offerte dal tema femminile del festival (alle 17 al Chiostro della Biblioteca Classense; ingresso libero). La conversazione si concluderà  con l'inaugurazione, sempre alla Classense (alle 18 nel Corridoio Grande), di Medea, Callas e Pasolini, mostra fotografica di Mario Tursi.

(foto di http:/a/wwaw.flickr.com/photos/vitomanzari)