Variante Alberghi. Si parte, ma dopo l’estate. Via libera in commisione alla riqualificazione
Notizia pubblicata il 19 novembre 2008
Categoria notizia : Turismo
VARIANTE ALBERGHI: è quasi fatta. Via libera in terza commissione. L’atto approderà in consiglio comunale giovedì per l’approvazione definitiva. Poi un «timbro» in Provincia, e sarà esecutiva. Realisticamente, da gennaio.
Ma gli albergatori interessati a demolire e ricostruire, accorpare, ampliare nei servizi e nei comfort le proprie strutture, insomma, ai lavori grossi, non potranno chiamare i muratori prima di un anno. Tali i tempi tecnici, in palese contrasto con l’evoluzione del mercato turistico. «In pratica — ammette l’assessore Antonio Gamberini — tutto è slittato di tre mesi per l’introduzione da parte della Regione - che ha recepito una norma europea - della Vas, Valutazione ambientale strategica, ora integrata nella variante. Altrimenti, l’avremmo già approvata nel consiglio comunale dello scorso 8 agosto, come da programma».
Tre mesi in più, che però faranno slittare a dopo l’estate gli interventi più consistenti, quelli per i quali è nata la variante. Fatta anche anche per dire basta ai cambi d’uso selvaggi, da albergo a residenziale, con il cavallo di Troia di destinare, in occasione di ristrutturazioni, il 25% della superficie utile in residenziale turistico. Tornando ai tempi degli interventi, sempre più urgenti a fronte di un patrimonio ricettivo datato, saranno più brevi per la manutenzione, ordinaria o straordinaria. Qui serve solo la Dia, Dichiarazione di inizio lavori. Entro 30 giorni il Comune dà l’autorizzazione. Se non saltano fuori scheletri dagli armadi, entro febbraio dovrebbero venire i primi ok. Il consiglio è preparare i documenti tecnici sin d’ora.
ALTRA STORIA invece per i «lavori grossi»: non potranno putroppo coincidere con quelli di applicazione della normativa antincendio (che non sarà più prorogata). Per questi serve infatti il permesso di costruire, che si perfeziona in 4 mesi e mezzo (tempo massimo). Cui vanno aggiunti i tempi di realizzazione materiale dell’opera. Insomma, non se ne parla certo prima dell’estate 2009. Che - per il vetusto patrimonio ricettivo riminese - sarà ancora all’insegna del «Com’era dov’era».
Ecco i punti salienti della variante, i superstandard per chi riqualifica: altezze massime da 20,5 a 25 metri; indice edificabilità da 1,7 mq a 2 mq a lotto; premio del 10% per accorpamenti; nuovi servizi conteggiati al 50% delle superfici. Gamberini ricorda che la variante alberghi ha come «obiettivo prioritario il mantenimento della rete alberghiera e lo sviluppo degli standard qualititativi». Obiettivo da raggiungere con «norme urbanistiche che permettono una forte riqualificazione con aumento di funzioni» e norme che «favoriscono il consolidamento della destinazione alberghiera, fattore fondamentale del modello di accoglienza riminese». Contro la variante ha sempre polemizzato il Consorzio piccoli alberghi di qualità, accusandola di favorire i grandi a discapito dei piccoli, che contano su 11mila delle 37mila camere totali del sistema Rimini. I piccoli vedevano nella trasformazione in residence una via d’uscita da un mercato turistico sempre più magro.
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