Gli hotel mettono muscoli Cresceranno fino al 30%. Nuovi indici di cubatura, favoriti i servizi alla persona
Notizia pubblicata il 12 gennaio 2008
Categoria notizia : Turismo
Fumata bianca. Approvata a maggioranza (astenuta l'opposizione) in terza commissione consiliare la variante alberghi. Attesa con trepidazione (e promossa) da anni dall'Associazione albergatori.
Obiettivo duplice:
frenare le trasformazioni di alberghi in residence;
aumentare i servizi, così da rendere più competitivo il settore turistico. La variante é già inserita nel consiglio comunale di giovedì. Dove sarà adottata salvo colpi di scena. L'iter prevede pubblicazione - osservazioni e ritorno in consiglio comunale per l'approvazione definitivache dovrebbe giungere intorno a maggio.
Quella che s'annuncia come una piccola rivoluzione per il sistema turistico, quindi inizierà verosimilmente dopo la prossima estate.
DI FATTO, non sarà più possibile trasformare alberghi - più o meno marginali - in Rta, residenze turistico alberghiere.
Un escamotage - detto tra noi - che ha consentito in passato alcune successive trasformazioni da turistico a residenziale puro.
Fine del giochetto. Voluta con risolutezza anzitutto dall'Aia, il cui consiglio d'amministrazione - presieduto allora da Maurizio Ermeti - un paio d'anni fa ha votato per la svolta.
La variante mette anche fine alla possibilità , sin qui prevista dal piano regolatore generale, di trasformare - in occasione di ristrutturazioni - il 25 per cento della superficie utile alberghiera in residenziale turistico!
Viene mantenuta invece una superficie minima, 120 metri quadri, quale unità abitativa interna per titolare o gestore dell'albergo.
Altre novità importante: l'altezza massima per le strutture alberghiere cui é consentito riqualificarsi utilizzando la variante stessa sale da 20,50 a 25 metri.
In pratica, riguarda ora quasi tutti gli hotel riminesi.
NON SOLO quelli della zona mare. Anche gli alberghi a monte della ferrovia. Che sino ad oggi risultano impossibilitati a qualsivoglia intervento di ammodernamento. Sbloccati anche gli hotel della zona darsena, sui quali vige una previsione urbanistica specifica.
Aumenta per tutti l'indice urbanistico: da 1,7 a 2 metri quadri su metro quadro. Il che, sommato alla possibilità di computare al 50 per cento le superfici di hall, sala da pranzo, cucina, sale convegni, sale tv e gioco, bar, zone benessere, palestre, saune, piscine interne, bagni, antibagni, wc,
consente la possibilità di ampliare del 20-30 per cento la superficie delle strutture alberghiere. Nei limiti imposti dal regolamento comunale e dalle normative nazionali (distanze e così via).
Ma da dove saltano fuori gli spazi per i nuovi servizi? Dalle terrazze; «raddrizzando» i tetti a falda; al piano terra per chi ha aree sufficienti.
SODDISFATTA l'Aia: «
Si bloccano le speculazioni, si rilancia il comparto riqualificandolo».
Gli alberghi di varie dimensioni a Rimini sono attualmente 1.122, con circa 37mila camere.
Le Rta, residenze turistiche alberghiere, al 31 dicembre 2006 risultavano 73, con 1.800 camere. A inizio dell'anno 2000 erano 35: un raddoppio nel giro di 6-7 anni. Per bloccare questo pericoloso trend il Comune é intervenuto.
«Obiettivo duplice - commenta l'assessore Antonio Gamberini -, bloccare la tendenza speculativa; dare più competitività al turismo riqualificando l'offerta». Gamberini nega penalizzazioni per i piccoli alberghi: «Al contrario, tuteliamo loro anzitutto, visto che il grosso delle strutture ha meno di 30 stanze, aiutandoli a stare sul mercato del turismo».