La casa di Vale?
Notizia pubblicata il 15 settembre 2007
Categoria notizia : Fatti Curiosi
ECCO LA CASA di Valentino. Una villetta a due piani di colore giallino, semiboschetto attorno, piscina sul retro, panorama pari a zero perché coperto dalle piante.
E' a cinque minuti da Tavullia. Per il Fisco, è la vera casa di residenza di Valentino.
Vi si arriva per una stradina bianca.
La luce che filtra è poca, vicino c'è uno stagno senza acqua da cui si erge un ponticello in legno che serviva per pescare.
E' fuori uso per forza di cose da anni.
Uno stradone conduce all'ingresso della villa.
La "sicur global" ha riempito di bigliettini le fessure del cancello per dimostrare che la vigilanza è costante. Ieri mattina era tutto chiuso.
La dimora, di circa 200 mq con cantina molto ampia, è nascosta alla vista.
Lascia molto a desiderare la manutenzione del giardino intorno. Ci sono rami tagliati e lasciati lì, erbaccia non raccolta, materiale accatastato alla rinfusa.
Questa villa è passata di mano due anni fa.
L'ha venduta un commerciante di vongole di Riccione alla Domus Mea srl di Pesaro creata nel 2004 da Ermes Cappellini (il commercialista di fiducia di Valentino deceduto nel luglio di un anno fa) ora amministrata da Sergio Mascarucci, pesarese, commercialista a sua volta che ha assunto l'incarico dopo la morte di Ermes Cappellini.
La Domus (capitale sociale 51mila euro) appartiene alla Refida srl, una fiduciaria pesarese, con capitale sociale di 10mila e 400 euro, guidata dal commercialista Bruno Rossi con a fianco i soci del suo studio tra cui Arnaldo Cappellini, il commercialista di Valentino.
DICE Sergio Mascarucci, amministratore della Domus Mea: "Questa casa che abbiamo finito di ristrutturare l'anno scorso, l'abbiamo affittata con un contratto di servizio a Valentino Rossi dal 1 gennaio del 2007.
Il campione di Tavullia paga 62mila euro l'anno, più o meno 6mila euro al mese, Che non è l'affitto della casa ovviamente, ma tutto l'ammontare dei servizi che gli offriamo.
Come il fisioterapista e il personale di servizio. Dunque, sono prestazioni che superano di gran lunga il contratto d'affitto di una casa.
Per questo, non c'è depositato un contratto classico perché si tratta della vendita di prestazioni soggetta ad imposizione Iva".
L'avvocato Lucio Monaco, che ha assunto l'incarico di tutelare il campione di Tavullia, spiega: "Non capisco questo accanimento del Fisco a cercare la casa di Valentino.
Cosa avrebbero trovato? E' una casa presa in affitto dove si ferma a dormire, quando passa per Tavullia, s enza dover chiedere asilo al padre Graziano o alla madre.
Non credo che Valentino stia commettendo un sacrilegio nell'avere un luogo suo per riposare quando si fa vedere a Tavullia.
Che vi abbiano trovato due moto non ha nessun significato. Chiedo che non si arrivi ad un accanimento su un ragazzo che non ha commesso nulla di male e che vorrebbe continuare vivere la sua vita sportiva e privata in assoluta serenità".
L'ACCERTAMENTO dell'Agenzia delle Entrate nei confronti di Valentino Rossi, a cui viene chiesto di pagare 112 milioni di euro tra tasse e sanzioni per una fittizia residenza a Londra tra il 2000 e il 2004, sta assumendo i connotati di una vera e propria battaglia tra il Fisco e il Campione.
Che può durare anche 10 anni, e senza esclusione di colpi.
foto by Two Big Paws