Mercedes e telefonini: ma sono tutti al verde. Per gli albergatori un’estate di portoghesi
Notizia pubblicata il 27 agosto 2009
Categoria notizia : Turismo
NON chiamateli più portoghesi! Sono i maghi della truffa, gli artisti della vacanza a sbafo. Roba che nemmeno Totò avrebbe saputo inventarsi… Gli alberghi di Rimini, di storie di truffatori delle ferie, ne hanno a bizzeffe. E non è un caso che quest’anno, anche a causa della crisi, il numero di chi lascia l’albergo senza pagare sia aumentato.
Per questo Marta Agostini, presidente dei Piccoli alberghi di Rimini, rivolgendosi al ministro Brambilla, che vuole istituire una Carta dei turisti e un soggetto per raccogliere le lamentele contro disservizi e conti troppo salati degli hotel, ricorda al ministro che "vanno tutelati anche gli operatori, di fronte al fenomeno dei portoghesi". Perché quando un cliente non paga, all’albergatore non resta che intentare causa, "con scarse possibilità di vittoria".
A volte poi, contro certi truffatori, fare una causa è impossibile. Provateci poi a portare in tribunale l’uomo che, qualche giorno fa, si è spacciato per prete e, con la scusa di benedire tutto l’hotel, ha provato a ‘scroccare’ la stanza. Nel suo caso smascherarlo è stato facile, ma c’è chi si inventa le storie più incredibili, con tanto di documenti e certificati (tutti falsi) pur di farsi qualche giorno a sbafo. "In un albergo di Marebello – racconta la stessa Agostini – un uomo è rimasto alloggiato un mese spacciandosi per insegnante all’istituto Marco Polo. Con sé aveva tanto di documenti, pareva in regola. Poi una notte è scomparso, approfittando di una distrazione del portiere, e ha lasciato la stanza senza pagare un euro".
Ma l’episodio più incredibile, e significativo di com’è l’Italia oggi, è andato in scena in un lussuoso hotel a 4 stelle di Marina centro. Una famiglia (padre, madre, 2 figli) si è presentata in albergo con una grossa Mercedes. Ha pernottato a Rimini per qualche giorno, facendo spese in vari negozi, ma quando è arrivato il momento di saldare il conto, l’uomo ha detto candidamente dall’albergatore: "Io non ho un soldo con me. La Mercedes non è mia, ma è in affitto, la mia famiglia non ha un solo bene intestato, e questi telefonini che abbiamo con noi sono presi in leasing… E adesso, se vuole, chiami pure i carabinieri". All’albergatore non è rimasto altro da fare che lasciarlo andar via. "Non solo – continua l’Agostini – sono sempre di più quelli che si inventano disservizi e problemi in camera e sporgono reclamo, pur di non pagare".
ma.spa.