Come fare le vacanze utilizzando Internet
Notizia pubblicata il 24 agosto 2007
Categoria notizia : Fatti Curiosi
«Il mio lavoro di giramondo». Così Luca da otto anni vive viaggiando. Con l'aiuto di Internet. Gli ultimini otto anni li ho passati viaggiando. Prima di iniziare questa vita vagabonda avevo 27 anni, vivevo in un paese della provincia di Venezia, lavoravo come dipendente e la ragazza che amavo da una vita si era appena sposata. Mi sentivo in gabbia.
Avevo un amico che come me voleva scappare dalla routine e un giorno, seduti al tavolo della cucina di casa mia, guardammo la piantina del mondo appesa al muro e puntammo il dito a caso. Si fermò sull'Australia. Quando andai dal dirigente del mio ufficio e gli dissi che me ne sarei andato, lui mi chiese se volevo un aumento. «No - gli risposi - voglio viaggiare». Qualche settimana dopo eravamo in Australia, decisi a restarci a lungo.
GIRAMMO il continente su di un furgone usato, senza meta precisa, sperando che i chilometri macinati ci avrebbero portato da qualche parte dove la vita aveva più gusto. Passarono tre mesi, i risparmi calavano e ci vedemmo costretti a cercare un lavoro. Essendo provvisti solo di un visto turistico nessuno ci voleva assumere. Allora mi venne l'idea di creare pagine Internet.
In realtà non sapevo fare siti web, ma avevo imparato qualcosa tentando di creare il mio diario di viaggio on-line. Mi armai di coraggio e cominciai a battere le strade di Cairns, una città del nord - est dell'Australia, vendendo siti Internet a prezzi stracciatissimi. Fu un successo tale che passavo le giornate a creare siti web sulla terrazza del più squallido ostello di Cairns. Poco dopo essermi comprato il primo computer portatile con i soldi guadagnati, venni arrestato ed espulso per lavoro illegale. Strano a dirsi, ma questa si rivelò un'opportunità perché mi permise, primo, di scoprire l'Asia, secondo che si può viaggiare con pochi soldi.
LA SECONDA TAPPA della mia avventura fu così Bali, bellissima, esotica e molto economica. Viaggiai per 3 mesi spendendo 1 euro per mangiare e 5 per dormire, pensando a possibili business per non fermarmi mai. Quando vidi che erano quasi finiti i soldi e il biglietto aereo stava per scadere, tornai a casa. Erano passati 11 mesi dalla partenza. Dopo qualche settimana passata a paragonare la vita in giro per il mondo con la noia del mio paese di provincia, decisi che avrei assolutamente dovuto provare a guadagnare viaggiando.
Purtroppo non avevo capitali: solo 5 milioni di lire in banca e una vecchia Tipo Rossa. Avevo però anche una nuova idea per un'attività che non richiedeva né ufficio né casa: ma un semplice computer. Potevo prenotare appartamenti ai turisti.
MI ERO RICORDATO che durante i miei viaggi a Praga qualcuno mi offriva sempre una stanza a prezzi molto buoni e così tornai alla stazione dei treni della capitale Ceca dove subito venni avvicinato da donne proprietarie di appartamenti e nel giro di poche ore ne avevo sei da proporre online.
Tre giorni dopo il sito era pronto e cominciarono ad arrivare le prime prenotazioni e i primi guadagni con le commissioni! In estate ero in Spagna a lavorare alla reception di un albergo perché avevo finito i soldi. L'inverno tornai in Est Europa e aprii nuovi siti, Budapest e Cracovia. Le entrate aumentavano costantemente.
Dopo un'altra estate passata a lavorare in un albergo avevo i soldi sufficienti per un lungo viaggio asiatico e presi di nuovo un aereo per Bali. Restai sei mesi in Asia dove visitai Java, Singapore, Malesia, Thailandia, Laos e Cina.
A gennaio tornai a casa, e ripartii subito per tre mesi in Est Europa. Ero così passato ad uno stadio superiore: ora i soldi bastavano e non avevo più bisogno di lavorare per qualcuno. Inoltre ormai potevo viaggiare quanto volevo: 12 mesi di viaggio all'anno non erano più un sogno, ma una realtà. Guadagnavo meno di un operaio in Italia, ma i miei soldi valevano oro.
DALL'ASIA mi spostai in Sud America dove restai quattro mesi. Qui lasciai il mio business ad una persona fidata che mi avrebbe passato una percentuale: partii per il giro del mondo con un biglietto da 1700 euro, 8 voli internazionali compresi nel prezzo e biglietto aperto un anno. Ora potevo non solo viaggiare tutto l'anno, ma persino non lavorare.
Fin dall'inizio ho scritto dei diari (oggi si chiamano blog) che pubblico su
www.tripluca.com, un sito che mi dà una certa popolarità di nicchia, tanto che Radio Deejay mi aveva persino seguito durante tutto il viaggio in Brasile.
Ogni giorno mi visitano 500 persone, tutti viaggiatori indipendenti e disorganizzati (come ero io all'inizio) che da me si aspettano le dritte giuste per scoprire luoghi sconosciuti del mondo.
HO SCRITTO anche un paio di libri che vendo online: un manuale di viaggi indipendenti e La Lunga Estate, tutti i miei diari dal 2000 al 2005. Un'altra entrata, che va ad aggiungersi al mucchietto che mi tiene in viaggio. Con il tempo mi sto specializzando. Ho creato da poco una rete di viaggiatori italiani tramite www.tripcentre.org e il mio sogno è di comprarmi una casa dove vivere tutti assieme, una base dove trovare persone che parlano la stessa lingua, quella dei viaggiatori.
Intanto la pensione me la paga Google, grazie ai guadagni pubblicitari (basta un clic di chi entra ed è fatta) del sito di fotografie www.tripfoto.com che raccoglie i ricordi dei 40 paesi del mondo che ho visitato. In questi otto anni di viaggi non avevo orari, tempi, nessuno mi dava ordini.
Ogni giorno ho imparato qualcosa dalla gente, dai luoghi e dal metodo che devi avere se vuoi sopravvivere. Non sono certo più la stessa persona. Ho avuto momenti brutti, ma sono stati ripagati da quelli bellissimi.
NON HO MAI avuto nostalgia di casa. Per me essere all'altro capo del mondo è come andare a fare una gita in montagna. Se sai che in qualsiasi momento puoi saltare su di un aereo e dopo 24 ore essere nel tuo letto, la nostalgia non viene. Non mi mancano nemmeno la pastasciutta o la pizza. Mi sono adattato bene a tutte le cucine, dove un piatto mi costa un paio di euro. Bisogna rinunciare a molte cose materiali, alla sicurezza di un conto in banca e della pensione, almeno inizialmente. Ma sono rinunce che non costano quando si capisce cosa c'è in cambio.
Internet è ancora pieno di possibilità, serve l'idea giusta. Ci vuole coraggio, forse incoscienza, vedete voi. Per me l'incoscienza vera è quella di chi, per paura, non vive appieno la propria vita.