L'altezza dei nuovi alberghi non dovrà superare la pineta a Milano Marittima
Notizia pubblicata il 17 novembre 2007
Categoria notizia : Turismo
Arriva un po' in ritardo il sindaco e, mentre il pubblico aspetta paziente, prepara la presentazione del Piano unitario delle colonie al computer. E' la prima volta che il Piano, di cui si parla da anni, viene presentato in pubblico.
L'occasione é l'assemblea, voluta da Ascom, che ha deciso di partire proprio da Tagliata e Pinarella per fare un ciclo di incontri sul futuro della città .
E residenti e operatori hanno gradito l'invito rivolto loro da Mario Baldassari, tanto é vero che la sala della sede del consiglio di quartiere, in viale Abruzzi, é piena.
Almeno un centinaio di persone in sala: bagnini, commercianti, albergatori, tanti semplici cittadini. Roberto Zoffoli non delude le aspettative presentando con calma i punti più salienti del progetto che coinvolge l'intero comune, ma che proprio a Tagliata ha il suo ceppo più importante.
"Sono tre i comparti - spiega il sindaco - u no a Milano Marittima, uno a Pinarella e uno, strategico per il nostro futuro, a Tagliata.
L'IPOTESI di lavoro é che le colonie esistenti, solo a Tagliata sono 34, vengano demolite. La volumetria e l'area edificabile verrà accorpata in comparti e microcomparti e prevediamo la costruzione di nuove strutture, importanti per il futuro turistico della nostra località ". Sgombra subito il campo dagli equivoci Zoffoli dichiarando che "il 70 per cento del complessivo sarà destinato al ricettivo, mentre il restante 30 per cento andrà al residenziale e al commerciale.
Anche se é molto difficile convincere i costruttori ad investire in aree commerciali, ma questo serve non solo per i turisti, anche per il tessuto sociale di questa località ". Al pubblico andrà invece il 25 per cento dell'area edificabile, per costruire marciapiedi e rotatorie, ma soprattutto per altre aree di interesse pubblico.
"Abbiamo scelto di puntare sull'ambiente - prosegue il sindaco - per questo sul fronte mare la pineta ingloberà viale Italia, che verrà ristretta e che avrà accanto una pista ciclabile e un marciapiede molto grande".
CERTO, il piano delle colonie non potrà essere quello di una città ideale, perchè a differenza di Milano Marittima, pensata molti anni fa quando ancora non c'erano altre costruzioni, qui esistono già case, strutture, strade.
Ma il tentativo di organizzare al meglio in territorio c'é. Naturalmente non mancano le perplessità , con gli operatori, in testa, che chiedono la parola per porre domande molto specifiche.
"Cosa ne sarà dei bagni di proprietà delle colonie esistenti?", chiede qualcuno e qualcun altro, come l'albergatore Buratti rileva "mi sembra sbagliato che gli alberghi nuovi non avranno vista mare". Moraldo Fantini, del Pri pone diverse questioni. "Mi sembra che l'area destinata al pubblico sia poca. Proporrei una diminuzione dell'area edificabile e l'innalzamento delle strutture.
DOBBIAMO evitare nuove cattedrali nel deserto, quindi occorrerà valutare molto bene le aree commerciali. Inoltre dovremo pensare anche ad investitori medi, piccoli e ai locali, mentre mi sembra che il piano si perfetto solo per grandi gruppi che arrivano con capitali da fuori".
Per quanto riguarda l'altezza non si dovranno superare i 17 metri, cioé la chioma dei pini, perchè dal mare la linea dell'orizzonte sia armoniosa, mentre sulle altre questioni il sindaco é conciliante "se ne potrà parlare".
foto leo prati