Intervista al presidente dell'Enit Umberto Paolucci.
Notizia pubblicata il 29 luglio 2007
Categoria notizia : Turismo
Intervista al presidente dell'Enit Umberto Paolucci. In mare aperto.
E' necessario invertire la rotta per recuperare il terreno perso. Occorre subito un piano strategico che parta dalle infrastrutture per arrivare fino alla formazione delle persone
?Siamo circondati dalla nostra ricchezza: il mare. E una risorsa forte, presente in tante località. Dobbiamo darci da fare per valorizzarla, guardando avanti».
È ottimista l'ingegnere Umberto Paolucci, presidente di Microsoft Italia e vicepresidente di Microsoft corporation (il numero due, dopo Bill Gates, per intenderci), che dal novembre 2006 è a capo dell' Enit, Agenzia nazionale del turismo. "Il settore del turismo è molto importante per la nostra economia: incide sul Prodotto interno lordo (PiI) per un valore che va dal 10 al 14 per cento. E può crescere più di ogni altro, in tempi brevi, già dal prossimo anno. Ma è anche una realtà complessa, un mosaico dove si incontrano il pubblico (con Governo, Regioni, Province, Comuni) e il privato, con grandi alberghi, piccole pensioni fa?miliari, ristoranti, spiagge. Perciò è necessario subito un piano strategico complessivo, operativo, che parta dalle infrastrutture, strade e collegamenti, per arrivare fino alla formazione delle persone. Si può fare tanto, ma occorre la collaborazione di tutti. Per questo motivo ho accettato l'incarico di presidente dell'Enit, ma a una condizione: che tutte le Regioni, cui è delegata la competenza in questa materia, fossero d'accordo".
Turismo in cifre |
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10-14% |
peso del turismo sul pil |
30 miliardi di euro |
spesi dagli stranieri in Italia |
18 miliardi di euro |
spese degli italiani all'estero |
12 miliardi di euro |
saldo positivo |
Primo Quadrimestre 2007 |
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+ 13% |
arrivi stranieri in Italia |
+ 4,8 % |
pernottamenti in Italia |
?Solo quinti in classifica
Con le sue 24 sedi nel mondo, l' Agenzia nazionale del turismo ha il compito di promuovere il Belpaese all'estero, in pratica di mettere in contatto i potenziali ospiti stranieri con le nostre località e strutture. Tour-operator, compagnie aeree low cost, stampa estera, ma non solo. Bisogna tenere i collegamenti con gli istituti di cultura italiana all'estero e con le ambasciate, per monitorare la nostra immagine e facilitare gli spostamenti dei viaggiatori. Per esempio, in India o in Cina occorre molto tempo per avere il visto e questo non favorisce la mobilità. Ma le potenzialità, già adesso, sono enormi: sono circa 450 milioni i viaggiatori, ogni anno. «Bisogna impegnarsi per conquistarli. Occorre perciò una revisione coordinata delle attività di promozione, commercializzazione del prodotto e del suo miglioramento».
Secondo alcuni non sempre l'Enit è stato all'altezza dei suoi compiti, come mai? "Purtroppo ha avuto scarse risorse, sufficienti appena per la sua sopravvivenza. Solo due anni fa ha incrementato la sua dotazione, raggiungendo nel 2006 i 30 milioni di euro. Adesso comincia ad avere un margine di spesa per le campagne pubblicitarie, per i contatti con la stampa estera e gli operatori".
Occorre darsi da fare, anche perché le nostre posizioni nella classifica mondiale delle mete preferite dai turisti non sono buone come alcuni decenni fa. L' Italia è passata dall'essere il primo Paese al mondo per ingressi turistici negli anni Settanta all' attuale quinto posto . Eppure non è venuta meno la percezione della bellezza del nostro Paese, che continua a essere una meta desiderata. «In effetti è necessario dare una scossa al settore e invertire la tendenza che porta i visitatori a "sognare" l'Italia, ma a scegliere altre destinazioni. Uno dei motivi è la scarsa soddisfazione dei nostri ospiti per i servizi, a fronte della spesa sostenuta. Strade e collegamenti sono carenti, gli alberghi non danno certezze circa l'ambiente e il trattamento.
?Meglio la banca o l'albergo?
«Manca una certificazione», prosegue Paolucci, "che spieghi, per esempio, quali dotazioni deve avere un hotel a tre stelle. E poi c'è il fattore umano. Nel settore ci sono pochi laureati. In altri Paesi, per esempio la Spagna, la preparazione degli addetti al turismo è molto superiore rispetto alla nostra . Da noi un ragazzo che cerca un impiego, tra una banca e un albergo, se può, sceglie la banca, perché trasmette maggiore sicurezza. La stagionalità dell'attività turistica porta alla precarietà del lavoro. Le possibilità di carriera sono scarse, i nostri alberghi all'estero sono rappresentati in minime percentuali: il 2-3 del totale. Mancano le grandi catene, riconoscibili a livello internazionale. Stiamo lavorando in questa direzione attraverso la società "Promuovi Italia", che conta già 700 persone impegnate nelle attività di formazione". La società, a capitale pubblico controllata dall'Enit, ha tra i suoi progetti anche l'incontro tra domanda e offerta nel settore turistico, attraverso la formazione mirata e l'inserimento nel mondo del lavoro di profili professionali che rispondano al reale fabbisogno delle imprese. Con particolare attenzione per le regioni meridionali (www.promuovitalia.it).
Manager cordiale, determinato e concreto, l'ingegnere Paolucci non risparmia l'entusiasmo mentre racconta le iniziative della "sua" Riviera romagnola (è nato a Cattolica, nel 1944, e la città gli ha conferito le Chiavi d'oro nel 2003). «Bisogna pensare a cose che possano rendere attraente e divertente una località. Per esempio lo scorso 30 giugno la "Notte rosa " ha attirato un milione e mezzo di visitatori. Le cittadine della Riviera hanno riempito la costa di rosa: lampadine, striscioni, manifesti. E poi hanno organizzato manifestazioni, concerti.E stata un'esplosione di rosa e di ?allegria. A dimostrazione che una buona idea e tanto spirito di iniziativa sono premiati dal successo".
?Città d'arte e antichi borghi
Le sfide non mancano. "Vogliamo riqualificare l'offerta, diversificare tempi e mete. Per questo abbiamo avviato dei progetti mirati al miglioramento dei collegamenti stradali, alla valorizzazione degli immobili. Purtroppo, accade anche che, per ottenere una rendita sicura, si trasformino gli alberghi in appartamenti. Ma le seconde case svuotano le località. Invece noi vogliamo invogliare italiani e stranieri ad andare di più in vacanza, ma non tutti insieme e non negli stessi posti. Non solo città d'arte, quindi, ma anche i borghi ricchi di storia e di bellezza".
«C'è poi da valorizzare», prosegue Paoluccì, « il turismo congressuale, perché chi si sposta per lavoro ha grandi capacità di spesa. Se Milano riuscisse a conquistare l'Expo del 2015 se ne avvantaggerebbe tutta la regione, dai laghi ai monti, fino alla Liguria. Comunque i dati sono positivi: nel primo quadrimestre del 2007 abbiamo avuto un incremento degli arrivi del 13 per cento e delle presenze del 4,8. E nel 2006 il saldo entrate-uscite è attivo per 12 milardi: gli stranieri hanno speso in Italia 30 miliardi di euro, gli italiani all'estero18».
ROSANNA PRECCHIA