Mariotti sul podio fra Schubert e Mozart
Notizia pubblicata il 20 giugno 2009
Categoria notizia : Musica
ALLE 20.30 al Teatro Manzoni il direttore principale del Comunale Michele Mariotti dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro nel penultimo appuntamento della stagione sinfonica.
In programma “Fierabras, ouverture D. 796” di Franz Schubert; “Cantus in Memory of Benjamin Britten” di Arvo Pärt; “Exsultate, jubilate, mottetto in fa maggiore KV 165 per soprano e orchestra” di Wolfgang Amadeus Mozart; “Requiem op. 48 per cori, solo e orchestra” di Gabriel Fauré. Soprani Anna Corvino e Arianna Ballotta; baritono Davide Bartolucci. Maestro del Coro Paolo Vero. L’opera eroico-romantica “Fierabras” fu commissionata nel 1823 a Franz Schubert dal direttore del Kärntnertortheater di Vienna.
Il compositore sperava di imporsi all’attenzione dell’opinione pubblica come operista, e nel maggio dello stesso anno lavorò alacremente al progetto. La malattia di cui soffriva però lo costrinse ad interromperne la stesura per tutta l’estate: solo in ottobre terminò il terzo atto, e, per ultima, scrisse l’ouverture.
IL COMPOSITORE estone Arvo Pärt (1935-viv.) compose il Cantus in Memory of Benjamin Britten nel 1977, pochi mesi dopo la scomparsa del compositore. Nel 1976 Pärt esce da un lungo periodo di silenzio compositivo, il secondo nella sua vita. Ha maturato una nuova poetica che scaturisce dalla personale riflessione spirituale e nel contempo dallo studio approfondito dei polifonisti franco-fiamminghi del Quattro e Cinquecento.
Il Cantus è costruito secondo gli antichi principi del Canon ad prolationem: tutte le parti entrano gradualmente sulla stessa sequenza melodica e raddoppiano le durate della parte precedente.
IN SEGUITO ad una commissione avuta dai Chierici Regolari Teatini per celebrare la festa del loro patrono, Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) compose in pochissimi giorni il mottetto Exsultate, jubilate per la voce del famoso castrato Venanzio Rauzzini, che Mozart aveva ascoltato insieme al padre in altra occasione e che lo aveva particolarmente colpito. Si suppone che sia stato lo stesso Rauzzini a portare il testo latino dalla Corte di Monaco, dove aveva lavorato alle dipendenze dell’Elettore Giuseppe Massimiliano III fino al 1772, e di cui le cronache danno notizie circa l’esecuzione di un omonimo mottetto per canto solo, oggi perduto, di Giovanni Battista Porta.
Gabriel Fauré (1845-1924) compose il suo Requiem in più versioni tra il 1888 ed il 1900. Nonostante i lutti familiari del padre e della madre anticipino di poco la prima stesura del lavoro, egli dichiara di averlo scritto “senza motivo… per il puro piacere di farlo”.
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