Il ‘fiume giallo’ travolge la riviera. Traffico paralizzato dalle code. Tre ore per raggiungere i caselli dell’A14

Quasi tre ore per raggiungere il casello di Rimini sud. Almeno un paio per arrivare a quello di Riccione. E per chi, sventurato, doveva poi prendere l’autostrada in direzione Bologna, le code più lunghe dovevano ancora cominciare. E’ stata una giornata da bollino nero sulle strade riminesi.

Nonostante gli sforzi della ‘macchina’ organizzativa del Gran premio, che ha disposto tra la Ss 16 e le strade secondarie oltre 150 uomini (42 della Polizia stradale, 70 vigili urbani, e poi carabinieri e volontari), il traffico è andato puntualmente in tilt. Si è salvato chi era in scooter o in moto e chi, provvidenzialmente, è riuscito con l’auto a mettersi in strada prima delle 15,30. Dopo, è stato un disastro. «Abbiamo fatto il possibile, ma quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con molte più auto provenienti dall’autodromo, e con traffico già molto sostenuto sulla Ss 16 prima della fine del Gp.
E questo perché tanti al rientro delle vacanze sono usciti dall’autostrada, all’altezza di Fano e Pesaro, e hanno proseguito verso Nord lungo la statale credendo di trovare meno traffico che in autostrada», ammette Angelo Frugieri, il comandante della polizia stradale di Rimini che ha coordinato le operazioni. Il risultato? Ore e ore di coda tra Cattolica e Rimini lungo la Ss 16, tanto che alle 17 la stradale ha cominciato a dirottare migliaia di auto verso il mare. Non è andata meglio a chi ha scelto la collina. A Riccione, causa l’afflusso di migliaia ad Aquafan e Oltremare, le macchine in fila hanno impiegato parecchio prima di prendere l’autostrada. E sempre a Riccione, via Berlinguer è stata chiusa a tratti per chi proveniva dalla Statale, onde evitare intasamenti. Solo alle 21 la situazione è tornata alla normalità. Sull’autostrada, invece, code e rallentamenti sono proseguiti anche in serata.