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Turismo Gay Rimini: dall'ente Fiera possibili iniziative

Notizia pubblicata il 01 ottobre 2009



Categoria notizia : Turismo


Dalla Fiera alle Olimpiadi gay . C'è già chi candida Rimini ai giochi "omo" e al "Pride". Fa proseliti l'idea di Cagnoni:"Ha ragione, la riviera è pronta per questo segmento turistico"

RIMINI - Dalla fiera del turismo Ttg Incontri che si apre al mercato gay, alle olimpiadi "omo" da dirottare a Rimini (o a Riccione) il passo è breve. Nonostante le nuove idee "strategiche" insaccate nel pensatoio di Rimini Venture perlustrino altre sponde (ad esempio spa marine o l'expo Adriapolis per lo scambio delle eccellenze produttive), l'idea di Rimini Fiera di intercettare il mercato turistico gay e lesbico, secondo gli esperti in crescita, riapre vecchie piste già percorse. E addirittura risveglia le aspettative di quanti pensano di organizzare il Gay Pride del 2010 proprio a Rimini, ipotesi che "non è assolutamente tramontata", dice il portavoce Emilio Manaò.
C'è spazio per i vacanzieri omosessuali nel turismo della riviera riminese?
Chi in passato ha battuto questa strada spera che il laboratorio promosso da Cagnoni possa fare da apripista per ottenere l'inserimento di Rimini fra le mete gay friendly.
"Io ci ho provato nel recente passato ma le reazioni sono state disastrose, direi che sono stato massacrato", dice Antonio Marinaro, ex direttore di Promohotels Riccione. "Addirittura un anno fa dovetti difendere la scelta di partecipare ad un workshop, organizzato sempre da Ttg, a Bologna e Firenze". All'incontro con gli agenti di viaggio che curano questo segmento, Marinaro ci andò e presentò l'offerta riccionese ("è indubbio che fra la Perla e Rimini, la più propensa ad un turismo a 360 gradi sia la prima") ma al ritorno scoppiò la guerra.
Partì il fuoco si sbarramento al progetto di inserire Riccione fra le destinazioni friendly. "Che significa solo accoglienti nei confronti dei vacanzieri omosessuali, niente di più", spiega Marinaro. "Ha ragione Cagnoni: gay e lesbiche viaggiano e spendono molto più delle famiglie tradizionali e non servirebbero strutture dedicate per ospitarli," che significherebbe ghettizzanti, ma solo gentilezza e apertura mentale, perché dal punto di vista dei servizi c'è già tutto". Non solo. "Credo sarebbe possibile ospitare in provincia di Rimini i giochi olimpici per gay, che si tengono ogni quattro anni, e suggerisco a Cagnoni di avanzare la candidatura".
C'è compatibilità fra il turismo per famigliole e quello omosessuale? "E' sbagliato pensare che due gay che si danno un bacio magari nella piscina dell'albergo creino imbarazzo", assicura Antonio Marinaro, "le nuove generazioni sono molto più propense a comprendere quanto il mondo di oggi sia vario. Alberghi pronti ad entrare nei circuiti gay friendly ce ne sono molti, tanto è vero che alcuni si sono già promossi sul portale travelforgay". La riviera sarebbe insomma perfettamente in grado di soddisfare le esigenze di questo tipo di domanda. "Purtroppo però la sensibilità verso questo segmento da noi è altalenante, e più se ne parla e più è difficile che nuove attività si facciano avanti temendo di essere additate". Chissà se sia un caso oppure no, a ruota dell'annuncio della "fiera omo", l'Arcigay locale fa sapere di avere organizzato per domenica in piazza Cavour l'iniziativa "Su la testa: liberi di essere. Rimini contro la violenza". Contro la "violenza e la brutalità degli atti omofobici e la deriva intollerante", ma anche per la "dignità dei nostri amori e della realtà delle nostre famiglie che necessita di risposte legislative concrete", annuncia Arcigay Rimini. Alla manifestazione, che ha il patrocinio di Comune e Provincia di Rimini, intervengono gli assessori Vittorio Buldrini e Karen Visani, Franco Grillini, Leonina Grossi, la scrittrice Maura Chiuli, Flavia Madaschi dell'associazione genitori e amici omosessuali e Capoz & Black Dalia.
Dopo "siamo tutti clandestini", Buldrini cambia maglietta. Che fatica fare l'assessore.