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Castellucci con Dante ha conquistato i francesi Acclamato da stampa e critica ad Avignone

Notizia pubblicata il 30 luglio 2008



Categoria notizia : Turismo


I FRANCESI hanno riscoperto Dante. E il merito di questa ventata di italianità  non é certo di Carla Bruni. Se il Sommo Poeta é tornato in auge al di là  delle Alpi lo si deve a Romeo Castellucci, cesenate classe 1960, che al recente Festival d'Avignone, uno dei massimi appuntamenti del teatro contemporaneo (é alla 62ª edizione), ha messo in scena una sua trilogia della Divina Commedia.

àˆ stato un successo per il direttore artistico della Societas Raffaello Sanzio (fondata in riva al Savio nel 1981) e la Divina Commedia é stata la molla per far scattare l'interesse anche dei francesi per Dante: diversi articoli recentemente usciti sui principali quotidiani transalpini lo testimoniano.

PER DARE il giusto tributo al suo concittadino ieri si é svolta una cerimonia ufficiale in Comune, dove Castellucci é stato ricevuto nella Sala degli Specchi dal sindaco Giordano Conti e dall'assessore alla cultura Daniele Gualdi.

Il primo cittadino gli ha consegnato una ceramica realizzata da Ivo Sozzi in segno di gratitudine e riconoscimento della città : «Ci tenevamo - sottolinea Conti - ad avere qui una persona che ha fatto girare il suo nome e di riflesso quello di Cesena nel mondo. Castellucci rappresenta l'immagine che vorrei fosse propria di tutti i cesenati: come lui legati alle proprie radici, ma allo stesso modo con uno sguardo aperto sul mondo».

Lui, Castellucci, si rinfranca per tanto affetto: «Devo ringraziare Cesena - dice -. La nostra attività  della Societas Raffaello Sanzio sarebbe davvero impensabile altrove». Sulla trilogia messa in scena ha spiegato: «Bisogna fare Dante, essere Dante e non la sua opera. Assumere il suo atteggiamento come all'inizio di un viaggio nell'ignoto». Ha poi annunciato che a novembre il Paradiso verrà  messo in scena a Cesena: ancora da individuare però la location (possibile il teatro Comandini).

VA AGGIUNTO che la rappresentazione di Castellucci é stata definita come qualcosa di «irripetibile che rimarrà  negli annali del Festival di Avignone» dallo stesso direttore della manifestazione, Vincent Baudriller, che dalla Francia ha aggiunto: «Castellucci é uno dei più grandi innovatori della scena contemporanea, in grado di comunicare uno sguardo unico e di portare avanti una ricerca artistica che, oggi, non ha uguali». E infatti Castellucci é stato il primo italiano a ricevere l'incarico di artista associato al celebre Festival, svoltosi nella suggestiva cornice del Palazzo dei Papi, riempitosi all'inverosimile: basti pensare che le sette recite dell'Inferno hanno portato 2mila persone alla volta.

foto di http://www.flickr.com/photos/fonch0x