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«Largo alle idee giovani Riviera, devi cambiare» Paolo Gasperini entra nell'Unione di Costa

Notizia pubblicata il 22 aprile 2008



Categoria notizia : Turismo


PAOLO GASPERINI, 27 anni (nella foto), presidente del Comitato giovani albergatori di Adac Federalberghi a cui aderiscono una cinquantina di operatori turistici di Cesenatico, é il volto nuovo dell'Unione di Prodotto Costa dell'Emilia Romagna, l'associazione turistica formata dalle Province, dai Comuni e da un centinaio di soci privati. Titolare dell'Hotel Vallechiara di Villamarina, che gestisce assieme alla famiglia, Gasperini sostituisce Bernard Balestri. E parte con grande entusiasmo.

«SICURAMENTE ho più da imparare che da raccontare, tuttavia vorrei dare un mio contributo, con un approccio diverso rispetto agli altri colleghi che hanno maggiore esperienza». Come fa politica turistica un giovane albergatore di Cesenatico?
«Vogliamo far nascere uno spirito nuovo e in Adac ci riuniamo per sviluppare progetti. Partecipiamo agli incontri nazionali di Federalberghi, organizziamo corsi di alta formazione, collaboriamo con le scuole ed in particolare con l'Itc di Cesenatico, in cui gli studenti di quarta partecipano a stage nelle nostre strutture».

Adac é un'associazione importante, tuttavia i 'grandi' hanno spesso un rapporto conflittuale con il Comune e le altre associazioni di categoria.

«Noi non ci occupiamo di attività  sindacale, vogliamo andare oltre, ci concentriamo maggiormente su progetti di lavoro, sulle esigenze concrete».
Come vede la riviera romagnola un giovane imprenditore?
«Ci crediamo ancora, anche se spesso é un territorio bistrattato. Negli ultimi anni il passaggio generazionale si é complicato parecchio, perché cambiano il turismo e le metodologie di lavoro.

Ai nostri occhi non c'é un coordinamento efficace per promuovere le località  turistiche. In Italia viviamo di turismo ma nessuno ne vuole prendere atto».

In Romagna si fa turismo da oltre mezzo secolo, ma all'estero ci passano davanti.
«Imprese familiari contro multinazionali. E' lo scontro fra diverse generazioni e due sistemi di lavoro diversi. A mio avviso noi dobbiamo continuare sul solco della tradizione, con rapporti diretti con gli ospiti, aggiornandoci però sulle metodologie di lavoro».

Cosa le piacerebbe fare a Cesenatico?«Spesso con i colleghi parliamo di un grande evento, di una manifestazione per far conoscere Cesenatico. Ma ci serve anche l'aiuto degli enti pubblici».

(foto di http://www.flickr.com/photos/42903611@n00)