I T-Red su 4 incroci di Rimini
Notizia pubblicata il 23 ottobre 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
IL DADO é tratto. Si parte. Ieri il comandante dei vigili urbani di Rimini Vasco Talenti ha firmato i collaudi dei semafori elettronici che dal 3 novembre, data improrogabile, veglieranno su quattro incroci di Rimini multando chi passerà col rosso.
I T-RED APPROVATI
I semafori-vigile pronti a partire
Ieri il collaudo, il via il 3 novembreLe regole di ingaggio sono state stabilite: bisognerà varcare la linea dello stop quando il rosso é già scattato. Se l'uscita dall'incrocio (per l'attesa di voltare a sinistra) avverrrà a rosso già scattato, nessun problema. L'importante sarà aver varcato la fatidica linea di ‘ingresso' almeno
col giallo che é stato protratto a sei secondi, una enormità .
IERI SONO stati verificate tutte le strumentazioni elettroniche dei quattro incroci, in totale
15 telecamere che per un affitto di tre anni costeranno alle casse comunali quasi 700mila euro. Evidentemente a palazzo Garampi contano molto sull'indisciplina dei riminesi al volante...
Le intersezioni che saranno sorvegliate a vista elettronica sono quelle
fra via Tripoli e via Roma, via via Bassi e via Pascoli, fra via Rimembranze e Marradi e fra via Flaminia Conca e Della Chiesa.
Non vi é stata alcuna sperimentazioni in queste settimane. Nel senso che, anche per ragioni di privacy, non é stato possibile valutare quante infrazioni vengano commesse in quegli incroci.
PASSARE COL ROSSO costa carissimo: meno sei punti sulla patente (inoltre é previsto che, in caso di recidiva in 2 anni, alla seconda violazione consegua la sospensione della patente da 1 a 3 mesi).
La sanzione amministrativa é di 137,55 euro.
Il grande fratello funzionerà anche di notte ma saranno alcuni vigili, già sottoposti ad adeguato accertamento, a notificare le infrazioni e avviare la procedura di riscossione.
A SANTARCANGELO, il primo comune a mettere in funzione i semafori-vigile la terribile macchinetta ha scatenato una valanga di ricorsi. Altra storia é quella dell'inchiesta legata ad un uso selvaggio delle telecamere, praticamente una trappola. In molti comuni del nord Italia la magistratura ha deciso di andare a fondo. Ma in quel caso le ditte installatrici ricevevano una percentuale delle sanzioni. Nel caso di Rimini le apparecchiature sono state affittate e l'intere gestione é in mani pubbliche.
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