Forli' 'Base operativa Ryanair la trattativa prosegue'
Notizia pubblicata il 29 luglio 2008
Categoria notizia : Turismo
Rusticali (Seaf): «Situazione complessa e delicata» LE PAROLE del presidente di Seaf Franco Rusticali - «Il futuro dell'aeroporto non é appeso alla Ryanair» - e le notizie da Bologna che davano per concluso l'accordo tra la compagnia irlandese e il Marconi, nei giorni scorsi, sembravano ormai campane a morte per l'ipotesi della nascita di una base operativa dei velivoli low cost all'aeroporto forlivese.
Ora, dopo l'incontro a Londra coi vertici di Ryanair e la relazione all'assemblea dei soci di Seaf, é lo stesso Rusticali a riportare in auge lo scenario di un 'patto di ferro' tra gli irlandesi e il nostro scalo.
IL PRESIDENTE della società aeroportuale rimane legato alla consegna del silenzio scelta in questa fase e si limita a dire: «L'assemblea dei soci ha preso in esame la situazione della società e nel contempo ha preso atto che é in corso la trattativa con la compagnia aerea Ryanair finalizzata alla collocazione di una base operativa a Forlì. Data la sua complessità e delicatezza, la trattativa é coperta dal massimo riserbo che potrà essere sciolto solo a conclusione della trattativa stessa».
La trattativa insomma non é stata affatto archiviata; non é detto che giunga in porto come si pensava (e si diceva forse con troppa enfasi) fino a qualche mese, ma l'ipotesi é ancora sul tavolo. Di più: Restacali appena insediato disse che non c'era nessun accordo pronto per essere firmato, ora invece ci sarebbe anche un testo più o meno preciso. Che non vuol dire però affare fatto.
DEL RESTO si sa che gli irlandesi - che fino ad oggi hanno puntato su Forlì per incrementare i lori voli in Emilia-Romagna - non si fanno scrupolo si andare col miglior offerente, mettendo anche i singoli aeroporti l'uno contro l'altro. Ospitare una base operativa vuol dire accogliere all'aeroporto due o tre aerei della compagnia leader nei voli a basso prezzo, potenziando in tal modo le strutture tecniche dello scalo (col relativo indotto) e incrementando ulteriormente collegamenti e traffico passeggeri. Con l'obiettivo di raggiungere quei due milioni di presenze che, almeno fino a due-tre anni fa, venivano ritenute sufficienti a garantire il pareggio di bilancio.
Ryanair però si fa pagare profumatamente per 'parcheggiare' i suoi velivoli: si parla di 1,2 milioni ad aereo, con meccanismi di incentivo che in altri scali sono però già stati sanzionati dall'Unione europea come illecite distorsioni della concorrenza. Una gara pericolosa dunque.
Che lo stesso Rusticali, a differenza dei predecessori, non ritiene più come la soluzione definitiva ai problemi di bilancio del Ridolfi (quest'anno in rosso per 3,8 milioni di euro). Sul tavolo rimangono infatti anche altre ipotesi, come un legame più stretto con l'altra compagnia che ha accompagnato la crescita dello scalo (la siciliana Windjet), l'incremento di voli verso mete finora poco esplorate (dall'est al nord Europa) e infine l'ingresso di nuovi soci privati e capitale fresco.
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