Il sindaco Betti: Progetto enorme, va studiato bene
Notizia pubblicata il 20 marzo 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
CONTINUA a fare discutere il progetto di un impianto industriale eolico sul crinale del Muraglione, dalla Fiera dei Poggi al Monte Peschiena, con 14 pale che superano i cento metri di altezza.
Anche se in territorio toscano del comune di San Godenzo e di competenza della Regione Toscana, il progetto interessa anche la Romagna ed in particolare il comune di Portico e San Benedetto, perché distante alcuni chilometri dalla cascata dantesca dell’Acquacheta e dal Parco nazionale.
E’ per questo che l’altra sera fra le circa cento persone partecipanti al dibattito, svoltosi nella sala parrocchiale di San Godenzo, organizzato dal Comitato spontaneo Ariacheta, la metà erano di Portico e San Benedetto e di altre località romagnole.
Questa sera si terrà a San Godenzo un consiglio comunale aperto, durante il quale i tecnici della società multinazionale Infrastrutture illustreranno il progetto alla popolazione, perché le osservazioni vanno inviate alla Regione entro il 26 marzo.
«Premetto — spiega Mirko Betti, sindaco di Portico — che non voglio entrare nel merito del progetto, ma come tecnico laureato in ingegneria civile e ambientale mi sembra che l’impianto sia enorme per struttura e produzione di energia. Lo so che il crinale del Muraglione è favorevole allo sfruttamento dell’energia eolica, perché ricco di venti, ma porsi dei dubbi e studiare il progetto mi sembra la cosa migliore, perché si tratterebbe di modificare la zona dell’Acquacheta e del Parco nazionale».
ANCHE il Comune di Portico, insieme a quelli di Premilcuore e Tredozio, è orientato allo sfruttamento dell’energia eolica, tanto che ha già approvato il regolamento, che prevede gli impianti in zone di basso valore ambientale. Da tre anni e in diversi punti, sono monitorati i venti, non sempre forti e costanti.
Conclude Betti: «Sono favorevole all’energia eolica, ma partendo da progetti di ricerca, che coinvolgano insieme università, imprese e istituzioni, per creare nuovi modelli da adattare ai nostri territori appenninici».
foto by http://www.flickr.com/photos/rialso/