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Toro Rosso. 'Una vittoria sognata da molti anni'. Minardi saluta i ragazzi del team

Notizia pubblicata il 15 settembre 2008



Categoria notizia : Sport


LA SCUDERIA di via Spallanzani ce l'ha fatta. Ieri, sul circuito di Monza, il giovanissimo pilota tedesco Sebastian Vettel l'ha clamorosamente portata per la prima volta al successo, in un Gran Premio di Formula Uno.

La scuderia non si chiama più Minardi Team, é targata Toro Rosso, ha una proprietà  e un management totalmente austriaco, ma il suo cuore pulsante é ancora in buona parte romagnolo. Un cuore fatto di meccanici e di tecnici, molti dei quali hanno passato vari anni al servizio del Minardi Team e oggi sono alle dipendenze dei due principali boss della Toro Rosso, Dietrich Mateschitz e l'ex pilota Gerard Berger, quest'ultimo proprietario del cinquanta per cento della scuderia.

«SONO CONTENTO per tutti quei ragazzi faentini che da anni sognavano una giornata come questa», dice un commosso Giancarlo Minardi, che s'é goduto in televisione il successo di Vettel, mettendo da parte i residui rancori con la scuderia austriaca, che nell'estate del 2005, quando acquistò il team, decise di rinunciare alla collaborazione col costruttore faentino. «Ho visto in tv molti miei ex dipendenti con le lacrime agli occhi per la gioia e mi sono sentito partecipe. Sono felice anche per il pilota tedesco, uno di grande talento e di sicuro futuro. Vettel é entrato di botto nel gotha della Formula Uno. àˆ una giornata bella per tutti loro. E credo lo sia anche per la città  di Faenza». Altro che scuderia 'satellite' alle spalle della Red Bull.

L'INCREDIBILE successo di Vettel a Faenza non ha provocato sussulti particolari. Si é stappato lo spumante nelle case dei meccanici faentini. Se ne é parlato nei bar con un certo interesse ma anche con sufficiente distacco. Sono lontani i tempi in cui, il lavezzolese Pier Luigi Martini nel Gran Premio americano di Detroit ottenne un sesto posto e regalò al Minardi Team il suo primo storico punto mondiale in Formula Uno. Era il giugno del 1988 e quella sera, a Faenza, il Minardi Fan Club azzardò perfino un piccolo serpentone d'auto, con suoni di clacson e bandiere al vento per le vie di Faenza.

Quel giorno il Drake di Maranello (che scomparve un paio di mesi più tardi) chiese stizzito ai suoi più stretti collaboratori di spiegargli come mai il concessionario Fiat di Faenza era arrivato davanti alle sue 'rosse'. Tempi eroici, quelli. Oggi la Formula Uno é cambiata tantissimo. Ed é cambiata parecchio anche la scuderia di via Spallanzani, nella cui bandiera non sventola più quel leone rampante simbolo della città  e dei Manfredi, ma il toro stilizzato logo di una bevanda energetica.

foto by http://www.flickr.com/photos/guillaumebalas