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Una tecnologia che già Hitchcock sperimentò negli anni Cinquanta

Notizia pubblicata il 01 aprile 2009



Categoria notizia : Spettacoli


A VEDERLI uno vicino all’altro nella cabina, sembrano due personaggi del film proiettato ieri al Capitol 1 per presentare in città l’arrivo del cinema in 3D: Mostri contro alieni della Dreamworks, che uscirà ufficialmente venerdì.

Da una parte il proiettore cinematografico tradizionale con la pellicola che scorre sui due rulli. Dall’altra, a fianco di questa macchina vintage, il proiettore digitale della Nec per il RealD cinema che in regione è distribuito dalla Tinuper & C.: un grosso rettangolo, super-compatto e con una lente che ricorda un occhio alla Et. Grazie a lui e alla sua tecnologia di proiezione stereoscopica tridimensionale, il cinema 3D, quello che aveva trovato il successo negli anni ’50 e che anche uno come Hitchcock aveva sperimentato in Delitto perfetto, ritorna, digitale e più luminoso e definito che mai, a far sognare i botteghini.

Basta infatti pensare agli incassi fatti da un film come Viaggio al centro della terra che, uscito in Italia a metà gennaio con 280 copie, ha portato nelle casse dei cinema 8 milioni di euro, con il 40% della somma realizzato nella quarantina di sale (il 15% dei locali) che lo hanno potuto proiettare in 3D.

A Bologna centro questa è dunque la prima sala con gli occhialini (ci sono anche il Medusa e l’Uci di Casalecchio che però non hanno nulla a che fare con quelli verdi e rossi che fanno parte della nostra memoria collettiva). Montatura nera alla Elvis Costello, hanno lenti speciali marroncine sincronizzate con la proiezione in maniera tale che la lente destra scarti i fotogrammi proiettati per l’occhio sinistro e mostri solo quelli per il destro, e viceversa.

Saranno dati all’entrata in sala e dovranno essere restituiti alla fine dei film, perché saranno puliti e riproposti in armonia con il riuso.

SE NEGLI ANNI Cinquanta i film in 3D erano realizzato in pellicola e proiettati da un doppio proiettore con lenti polarizzate, oggi la nuova tecnolgia prevede un solo proiettore digitale.

La tecnologia Real D, che vanta 30 anni di esperienza, non è però l’unica che permette visioni tridimensionali. E infatti Alessandro Morandi Berselli, gestore della Multisala Capitol, di Starcity Cinemas e del Medica Palace, ha voluto per lo Starcity (che inaugura sempre venerdì le visioni 3D con “Mostri e alieni”) la tecnologia XpanD, per la quale ci vogliono occhialini molto più complessi e costosi.

Dice: «Le ho volute tutte e due, operazione che mi è costata circa 200.000 di euro, per vedere quale sarà la preferita del pubblico»

foto by http://www.flickr.com/photos/jonathanharford/