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Immersi nell'acqua calda sotto la neve

Notizia pubblicata il 30 aprile 2008



Categoria notizia : Turismo


Sempre più spesso coloro che dirigono i centri termali e chi amministra il comune si ritrovano, discutono e decidono assieme dell'utilizzo delle acque, della loro tutela, di nuovi pozzi da fare, nuove tecnologie da impiegare, studi sempre più approfonditi sulle quantità  e sulle qualità  del prezioso liquido che arricchisce il nostro sottosuolo.

Mettono assieme i soldi necessari a fare cose ed elaborano strategie comuni. Un tempo faticavano a collaborare. Anche questo é uno dei volti odierni del nostro termalismo.Negli ultimi anni davvero tante cose sono cambiate e tante altre stanno cambiando in tutta Italia. In molte località  termali, dove non se ne sono accorti o dove non hanno voluto affrontare con spirito positivo i cambiamenti, sono arrivati freddi venti di crisi.

Noi sinora ne siamo stati risparmiati. Forse abbiamo avuto un po' di fortuna. Forse possiamo offrire qualcosa di più rispetto a tanti altri. Forse, però, abbiamo anche saputo adottare l'atteggiamento giusto.La crescita di Bagno di Romagna ci ha offerto opportunità  e riconoscimenti. E' stato con orgoglio che lo scorso 7 marzo ho accolto la proposta di entrare a far parte del consiglio direttivo nazionale dell'associazione dei comuni termali italiani. Nell'organo sono rappresentati nove comuni e siamo assieme a realtà  come Chianciano, Abano, Montecatini, Salsomaggiore, Ischia.

Dunque questo direttivo nazionale dell'ANCOT, nei prossimi giorni andrà  ad incontrare i vertici dei partiti, per proporre e chiedere una serie di cose.Ad esempio la completa attuazione della legge di settore n. 323 del 2000, che é una buona legge, ma che per larga parte é rimasta solo scritta, vuoi per mancanza di soldi, intralci burocratici, interessi corporativi e probabilmente anche per la difficoltà  di coordinare le varie regioni.

E poi la creazione di una consulta nazionale del termalismo. L'avvio di scuole di medicina termale istituite secondo il nuovo ordinamento. Un rinnovato impulso alla ricerca. Un marchio di qualità  termale e le relative certificazioni. La destinazione di risorse finanziarie alla valorizzazione dei territori termali. L'assegnazione di somme vincolate all'ENIT per la promozione del turismo italiano all'estero.Credo si tratti di cose importanti, capaci di tenere il termalismo ancorato alla sua storia millenaria e contemporaneamente di proiettarlo nel futuro.Certo é che non basterà  chiedere. Dovremo anche fare.

Consolidare sempre più il mix tra termalismo tradizionale e benessere. Legare sempre più strutture e cure termali all'ambiente e al paesaggio. Innovare, rinnovare, migliorare. Crescere culturalmente e imprenditorialmente. Comprendere sempre più che apparteniamo allo stesso sistema: imprenditori termali e lavoratori, commercianti e artigiani, alberghi e agriturismi, amministrazioni pubbliche e associazioni, insegnanti e giornalisti, guide e cuochi. Tanti altri ancora. Dunque che non dobbiamo nè pensare nè agire in funzione del solo ristretto nostro interesse. Questo vale probabilmente per tutti i centri termali italiani. Ancor di più sono convinto che valga per Bagno di Romagna che ha i requisiti per continuare a crescere in qualità  e in quantità .qualità  e in quantità 

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