
Facce da prete un sacco belle
Notizia pubblicata il 25 gennaio 2010
Categoria notizia : Spettacoli
Com'è che si chiamava lui? Ah sì, don Baravelli. Prete d'altri tempi il canonico Baravelli. Zuccotto nero-pece e appeal classico da confessionale, inquisitore puro, naso da segugio di sacrestia, lenti talmente spesse da far dubitare chiunque che il quesito "E dimmi, tu ti tocchi Lo sai che san Luigi piange quando ti tocchi?", che lui rivolgeva all'adolescente peccatore Titta, non dovesse rivolgerlo prima a se stesso, data la pressoché completa miopia. Lui, don Baravelli, era Gianfilippo Carcano in Amarcord di Fellini (1973). Altri tempi.
Oggi i Sacerdoti che officiano la Messa in onda sullo schermo se proprio devono indagare lo fanno sui morti ammazzati e non sull'incolpevole autoerotismo d' imberbi fanciulletti. Don Matteo per esempio, lui sì che fa inchieste serie. Altro che atti impuri. E gli ascolti lo innalzano agli onori degli altari mediatici: con le repliche di Don Matteo 6 Terence Hill ha fatto vincere pochi giorni fa il prime Time a Raiuno con circa 6 milioni di fedeli spettatori. Hallelujah. Il sacerdote, da sempre allenato a indagare sui peccati dopo aver scovato il peccatore, trova nel mestiere del poliziotto la naturale prosecuzione laica della sua antica missione: far sputare il rospo per trovare la as-soluzione del caso, padre Brown docet.
E dove li mettiamo Massimo Dapporto, il Don Marco di Casa Famiglia e il suo collega esimio Luca Laurenti alias Don Luca? E preti ormai trapassati e remoti hanno dato di che lavorare ad attori blasonati come Sergio Castellitto e Michele Placido, entrambi Padri anche troppo Pii, e nel caso di Castellitto dotati di bilocazione, dato che lui ha vestito pure la tonaca di “Don Milani - Il priore di Barbiana”. Si attendono domenica e lunedì prossimi per vedere che farà Alessandro Preziosi nei panni di Sant'Agostino nella nuova fiction di Raiuno: «Era un peccatore - dice Preziosi - proprio come me».
Celibato sì, castità pure, povertà anche, togliete loro tutto ma non la fiction: «Penso che tutto ciò che è fiction oggi venga premiato dagli ascolti - commenta il telegenico don Antonio Mazzi - ma il fatto che noi preti stiamo spopolando con alto indice di gradimento credo sia spiegabile - suggerisce Mazzi - col fatto che siamo rimasti un punto di riferimento, forse l'unico ancora credibile nella società senza più valori di oggi». Amen. «Sono segnali - ammonisce quasi il prelato - che dovrebbero far riflettere sempre più i registi di fiction. Con noi si vince». Così sia. Tant'è che pure Carlo Verdone, al cinema col suo nuovo Io, loro e Lara, interpreta un prete che c'ha grossa crisi con una come Laura Chiatti affianco è comprensibile .
Niente a che vedere con la crisi di Antonio Banderas in The Body, dove il Banderas è alle prese con lo scheletro di un uomo morto in croce duemila anni fa (ma non era risorto?, si chiede il bell'Antonio). Ad ogni modo, più di tutti potè lui, Max von Sydow, il padre Merrin de L'esorcista. Farsi vomitare in faccia dal diavolo in persona deve essere un sacco bello. E anche un sacco alternativo.