I Riminesi e il Tempo Libero
Notizia pubblicata il 21 ottobre 2008
Categoria notizia : Sport
QUALCHE serata al cinema in meno. Al ristorante no, non si rinuncia, ma senza esagerare: antipasto, primo o secondo, quasi mai il dolce. Insomma, la sensazione é che i riminesi abbiano cominciato a ‘tagliare' le spese per divertimento e tempo libero già da tempo.
IL TEMPO LIBERO DIVENTA UN LUSSO
Ci vuole un fisico bestiale
Ristoranti, cinema, discoteche e palestre: si taglia
Confermando, come mostra l'indagine pubblicata ieri dal Sole 24 ore, che non sia più tempo per sprechi. Secondo il sondaggio condotto dal quotidiano economico, la spesa per il tempo libero é al terzo posto (con il 34,1%) tra quelle che gli italiani intendono ridurre nei prossimi mesi. E anche a Rimini, che pure a inizio 2008 risultava prima in Italia per la spesa pro capite nel divertimento (119 euro), non pochi hanno iniziato a tirare la cinghia. Senza per questo rinunciare del tutto a uscire a cena, al cinema o nei locali, o ad andare in palestra.
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La situazione non é sicuramente incoraggiante — sottolinea Gaetano Callà , il presidente della Fipe Confcommercio — Un piccolo calo forse c'é stato, anche se in realtà molti dei 2500 ristoranti e locali presenti nel Riminese continuano a lavorare. Chi lavora bene, e ha dei prezzi contenuti, nel weekend spesso é al completo.
E' vero però che i consumi, negli ultimi mesi, sono progressivamente calati. Non si rinuncia alla serata al ristorante, però ora si va per mangiare anche solo un piatto di pasta e un secondo, o un antipasto. Il dolce lo ordinano in pochi, i vini spesso sono quelli della casa». Difficile fare i numeri, continua Callà , «ma sicuramente anche chi va a mangiare pesce non vuole spendere più di 30 o 35 euro, si accontenta di un antipasto e un secondo».
La musica non cambia nemmeno in disco. «Ma più che diminuire la clientela — osserva Giovanni Semeraro, il presidente del Silb (Sindacato dei locali di ballo) di Rimini — é diminuita la spesa. Prima chi andava a ballare a Riccione spendeva, in media, circa 30 euro: i soldi dell'ingresso e della seconda consumazione (la prima é compresa nel biglietto, ndr).
Ora la media é di 20 euro, e tutte le discoteche cercano di agevolare con promozioni e riduzioni».
Senza contare che in quasi tutti i locali le ragazze (fino a mezzanotte e mezza) entrano gratis. Ma la crisi si sta facendo sentire, per la prima volta, anche nelle palestre. «I clienti sono calati, inevitabilmente. Di un 10% almeno — conferma Mauro Maggiore dalla Gimnasium di Riccione — e le palestre che non ce la fanno più chiudono. Chi non vuole rinunciare, ci chiede comunque sconti, agevolazioni, pacchetti speciali. Tipo: paghi 6 mesi, e 2 sono in regalo». «Ma a fronte di qualche cliente in calo — aggiunge Danilo, dal Mantra di Rimini — sono aumentati quelli che ci chiedono servizi sempre più personizzati, e costosi. E rinunciano alle vacanze pur di allenarsi in un certo modo». In leggera flessione anche il cinema. Anche se «é presto per dire — sospira Massimo Succi dal Multplex delle Befane — se il calo, stimato intorno al 7%, é figlio della crisi, o di film non proprio attraenti. Sicuramente eravamo più contenti degli incassi nel 2006 e nel 2007. Nel 2008 stiamo tenendo botta!».
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