TEATRO Il ’68 in scena con Vittorio Franceschi
Notizia pubblicata il 20 gennaio 2009
Categoria notizia : Spettacoli
CHI E’ il «sepolto vivo»? Un uomo imprigionato che si trova sotto le macerie della propria casa, in una città che è Bologna, «ma potrebbe pure essere Roma, Londra, New York...».
E Vittorio Franceschi, protagonista stasera al Teatro Novelli di Dialogo con il sepolto vivo, scava, scava.
Scava sotto le macerie, e racconta. Un pezzo di teatro civile che è anche una riflessione sulla vita (e sulla morte, sulla guerra), quello che l’attore, già premio Ubu per Il sorriso di Daphne, presenta oggi a Rimini, nello spettacolo diretto da Marla Moffa, con le musiche di Germano Mazzocchetti. La sua storia è quella di un’intera generazione, quella del ’68 che voleva cambiare il mondo.
Franceschi ne racconta i rapporti familiari, l’amore, la politica, la storia, l’arte, i ricordi, la vita. Quasi in una sorta di bilancio, con cui presentarsi all’appuntamento. «Ci siamo dentro tutti. Più o meno.
Soprattutto una generazione, quella che ha creduto di poter cambiare il mondo. Più o meno». Sipario stasera alle 21, in abbonamento turno D - tracce di nuovo.
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