Tassa sulla piadina
Notizia pubblicata il 04 marzo 2008
Categoria notizia : Cultura
I chioschi non sono come i ristoranti. Il che significa un aggravio delle tasse di circa 600 euro, per un chiosco che ne sborsa 30 al metro quadrato su una superficie di 20. La concessione cosiddetta "non ricognitoria" si somma ai circa 32 euro per metro quadro, pagati per la occupazione del suolo pubblico.
Il raddoppio fiscale quindi ha fatto gridare Cna e Confartigianato allo scandalo, con l'accusa al Comune di applicare la "tassa sulla piadina", e la richiesta di rivedere questa previsione di entrata.
Ma dalla giunta rispondono picche, e spiegano perchè le "azdore" avranno un trattamento diverso rispetto agli altri esercizi. «I chioschi - spiega infatti l'assessore Mariano Dellachiesa - utilizzano al 100 percento il suolo pubblico per sfornare le piadine. Non come i ristoranti, ad esempio, dove la cucina, il magazzino e parte dei coperti sono privati. Non abbiamo introdotto quindi il canone per fare cassetta, e del resto l'entrata complessiva di 20 mila euro lo dimostra; bensì, intendiamo valorizzare le aree di proprietà comunale. E' sbagliato quindi parlare di vessazione nei confronti di una categoria, così pure di cifre esorbitanti.
Ricordiamo fra l'altro, come nelle zone che non fanno parte del centro di Milano Marittima le piadaiole pagheranno questa tassa molto meno; nel forese, addirittura il 30 percento del suo importo. Del resto, la stessa cosa accade per le manifestazioni che non hanno il patrocinio del Comune. Se infatti occupano le aree destinate a parcheggio, gli organizzatori dovranno risarcire l'Amministrazione del mancato incasso pagando appunto il canone».
Lo stesso assessore smentisce però che questo balzello possa essere applicato ad altre categorie economiche, come ad esempio anche i bar ed i caffè, oppure le rosticcerie e le gelaterie. La ragione é sempre quella che riguarda il settore della ristorazione; nessuno di questi esercizi infatti, occupa interamente gli spazi pubblici. A questo punto l'attesa riguarda i listini dei chioschi. I prezzi verranno ritoccati, in base alla mini – stangata del Comune? Gli operatori giurano di no, la verifica però si potrà fare solo nel periodo pasquale, quando si apre ufficialmente la stagione.
(foto by http://www.flickr.com/photos/amunivers)