La tassa di soggiorno? Non passerà neanche stavolta
Notizia pubblicata il 13 ottobre 2007
Categoria notizia : Turismo
«IL REITERARSI della proposta di tassa di soggiorno conferma che la cultura turistica del nostro Paese guarda alle città d'arte e non al balneare. Ci batteremo come già l'anno scorso a tutti i livelli perchè la tassa sul sole non passi».
Così il vicesindaco di Rimini con delega al Turismo, Maurizio Melucci, intervenuto al Master in Hospitality management al Grand Hotel. «In Italia - ha aggiunto - ci troviamo di fronte a due tipi di realtà turistiche opposte: le città d'arte, che hanno il problema di venire invase da troppi visitatori.
Le località di mare, col problema inverso, di competere col mondo, e quindi di attrarre più ospiti possibile». Evidente che non é pensabile mettere tutti sullo stesso piano. Servono strumenti operativi e normativi differenti e mirati. Melucci ribadisce che l'adesione del Comune di Rimini (firmata da Alberto Ravaioli insieme ad altri 41 sindaci) all'emendamento alla Finanziaria promosso dall'Anci, Associazione comuni italiani, non riguarda la richiesta di introduzione di un contributo «di ingresso e di soggiorno» turistico di massimo 5 euro a notte.
Riguarda invece l'esigenza «di sensibilizzare il governo sull'opportunità di porre in Finanziaria sostegni economici concreti ai distretti turistici del Paese, troppo spesso lasciti soli in passato. Non si può far pesare una tassa sul turista». Ad esempio, Rimini indica l'introduzione di una addizionale sui «diritti camerali», quelli che ciascuna azienda turistica versa alla Camera di Commercio. «Se l'addizionale - ipotizza il vicesindaco - fosse di 50 euro ad impresa, a Rimini la cifra ammonterebbe a 1,5 milioni di euro. Senza toccare le tasche degli ospiti».
Rimini non ha neppure abbandonato la proposta di compartecipazione dell'Iva. Insomma, il federalismo fiscale, che risulta impraticabile almeno fino al 2008. Si parte dalla considerazione che le realtà turistiche hanno costi maggiori (rifiuti, polizia municipale ecc.) e quindi diritto a maggiori benefit.
Fatto sta che torna l'incubo della tassa di soggiorno. «Un film già visto che combatteremo di nuovo», chiosa Melucci.