
Barboni, Zavatta e il cavallo senza targa
Notizia pubblicata il 09 febbraio 2008
Categoria notizia : Turismo
Potrebbe essere il titolo di questa divertente storiella. Che non é una favola - anche se c'é il lieto fine - ma una ordinaria vicenda di italica burocrazia. Di recente il Comune ha deciso di darsi un Regolamento per consentire il ritorno di carrozze trainate da cavalli.
Non ci crederete, ma va recepito il Codice della strada. Il cavallo - ovvero la carrozza - deve avere targhe (due) e luci di posizione. «Un elemento di richiamo turistico, presente in tante grandi città », aveva detto il vicesindaco Maurizio Melucci. Tra l'altro, i cavalli sono Euro 5. O meglio, non inquinando l'aria con polveri fini Pm 10.
Al massimo, ingombrano il selciato con ricordini (ma per questo il Regolamento prescrive che ogni quadrupede sia munito di apposita sacca). Bene, mentre il 29 giugno la polizia municipale dava parere favorevole, il 4 ottobre il comandante giudicava «inattuabile» la procedura. Questione di targhe e inghippi burocratici. Antonio Barboni, Forza Italia, ha sollevato il caso del cavallo, di nome Aldair, in stand by in consiglio («visti i tempi della pratica speriamo che le deiezioni non tracimino dalla sacca»).
Ieri mattina si é scoperto che il cavallo aveva già una targa, ricevuta dal Comune di Coriano. Quindi può circolare. E Fabio Zavatta? L'ex vicesindaco, all'epoca consigliere comunale di minoranza, fece una storica interrogazione perchè la figlia di un maggiorente del Pci si sposò in Comune, giuntavi in carrozza, e il cavallo lasciò vari ricordini. «Chi paga la pulizia di piazza Cavour?», tuonò Zavatta. Altri tempi.