Così caffe e brioche rilanciano Pinarella Barbieri della Tazza d’oro taglia i prezzi
Notizia pubblicata il 13 febbraio 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
TRA l’aroma del caffè e delle paste sfornate da poco, ha deciso di ritagliarsi un po’ di tempo per confezionare una serie di considerazioni critiche.
E poi di lanciare un’iniziativa che fa un po’ da eco a quelle già adottate a Ravenna e Faenza dove qualche collega che non ha nessuna intenzione di affrontare la crisi economica serpeggiante senza spremersi le meningi per riuscire a recuperare clienti e incassi. Ivano Barbieri, gestore della Tazza d’oro nel centro commerciale di Pinarella, compone fa un’analisi della situazione che intreccia lavoro quotidiano e risposta turistica, senza lesinare osservazioni al vetriolo per l’amministrazione comunale, colpevole, a suo parere, di mantenere la zona in una condizione di inferiorità rispetto ai quartieri come Cervia Centro e Milano Marittima.
«L’IMPRESSIONE è che Pinarella sia una figliastra, trattata come una realtà di serie B» attacca l’esercente. «Poche le manifestazioni pubbliche davvero importanti nella stagione estiva, evidente la mancanza di servizi igienci, e poi percentuale di parcheggi a pagamento troppo alta, che finisce per penalizzare sia la gente che viene in vacanza sia i pendolari. Vanno anche sottolineati — aggiunge Barbieri — l’alto livello di cementificazione, con relativa scomparsa del verde, e il degrado notevole dello stesso centro commerciale che una volta doveva rappresentare il fiore all’occhiello di un’area destinata allo sviluppo. Per cominciare, io lancio uno slogan molto semplice: riesumiamo Pinarella».
NEL CONTESTO di un’attività tipica come quella di un bar-caffetteria, è facile trovare note polemiche, per quanto circostanziate, ma è altrettanto immediato lo spunto per generare nuove iniziative. Per questo, Barbieri ha pensato di proporre l’accoppiata tipica della colazione, cappuccino e brioche, a un euro e mezzo, studiando contemporaneamente altri prezzi che lui definisce ‘vivaci’, nel senso che sono da scoprire di giorno in giorno, passando dagli aperitivi agli snack.
«La crisi c’è, è inutile nasconderlo, ma vanno incentivati i consumi. Io non pretendo, in due mesi di promozione — aggiunge — di alimentare i guadagni, però voglio fare capire a tutti che qui gli affitti sono cari, le spese aumentano e Pinarella ha bisogno di idee e partecipazione, sia dal lato privato che da quello istituzionale. Il centro commerciale è un immobile in tutti i sensi, un cantiere aperto da un sacco di tempo per restauri parziali e interventi strutturali che creano solo problemi alla frequantazione.
Come se non bastasse, le aree di parcheggio libero di Pinarella sono invase da camper che ogni mattina, nella stagione turistica, sfruttano gratuitamente l’erogazione dell’acqua comunale. Inoltre, si costruisce senza soluzione di continuità. Altro che città giardino. Ci sono più gru a Cervia che stelle in cielo».
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