Sulla spiaggia con pinne e binocolo i baywatch di Mondello si raccontano
Notizia pubblicata il 02 luglio 2008
Categoria notizia : Turismo
«ERO sul pattino a largo di Valdesi e ho sentito una signora chiedere aiuto dalla spiaggia. Mi sono tuffata e l' abbiamo portata subito alla postazione del 118». è successo pochi giorni fa a Mondello, che come ogni estate si popola di migliaia di bagnanti.
A garantire la loro sicurezza dalle otto torrette di avvistamento montate lungo un chilometro e mezzo di spiaggia sono i 38 baywatch dello stabilimento Italo-Belga, protagonisti durante i tre mesi della stagione estiva di episodi come quello di pochi giorni fa.
Ad assistere l' anziana colta da un malore dovuto all' afa, l' unica donna della squadra, Sara Ferotti, 22 anni, pallanotista. D' inverno studia conservazione e restauro dei beni culturali all' università, e d' estate indossa la maglietta rossa con la scritta «salvataggio» e il galleggiante ovoidale, rosso pure quello, che dall' anno scorso è d' obbligo nel kit di pronto soccorso, assieme al binocolo, al pallone per la respirazione assistita, alle maschere, ai tubi e alle mezze pinne. «è il secondo anno che lavoro a Mondello - spiega la Ferotti - e sono turnista, cioè sostituisco chi ha più esperienza di me dalle 16 alle 20. Ho preso il brevetto tre anni fa e ho fatto anche una stagione a Marina di Cinisi.
Gli interventi sono parecchi, dai più banali come le ustioni da medusa o le punture degli insetti, quando c' è bonaccia, ai momenti di maggiore tensione, quando soffia il maestrale e allora anche in questo golfo, il mare diventa pericoloso. Siamo in due dislocati nelle otto postazioni e ci alterniamo tra il pattino e la torretta». Mentre parla, l' altro bagnino Domenico Inguglia, 20 anni, voga sul pattino di salvataggio per controllare chi è in acqua. «è al suo primo anno - aggiunge Sara - quando veniamo assunti anche se abbiamo tutti il brevetto, i bagnini con più anni di servizio ci istruiscono, soprattutto a controllare il pattino a remi».
Gli «anziani» sorvegliano il litorale e coordinano le attività dalla torretta accanto all' Antico stabilimento balneare. Sono Emanuele Caminita, 49 anni, in servizio da 30 anni e Salvatore Podestà, 60 anni, in servizio da 37. Caminita, ciuffo anni Cinquanta e occhi sorridenti, durante i mesi freddi, fa il negoziante.
«Siamo gli angeli custodi del mare - dice Caminita - facciamo questo lavoro con professionalità e passione. Il primo turno monta alle 9 e sta di guardia fino alle 14, poi c' è il cambio dalle 14 alle 19. C' è anche un motoscafo pronto a intervenire». Ma fino a che età si può salvare la vita in spiaggia? «Fino a 65 anni - interviene Podestà - io e Caminita nel 2000 abbiamo avuto una medaglia dal Comune di Palermo perché abbiamo salvato alcuni extracomunitari che stavano annegando in una delle fosse al largo del golfo».
«Ci danno sicurezza - commentano Santo e Clorinda Fauzzia, a mare con i nipoti, Ale, Clara e Sergio - noi veniamo sempre qui nei pressi della spiaggia attrezzata ma ci mettiamo sulla battigia aperta al pubblico. Sapere che ci sono loro con dei bambini piccoli a mare è un grande sollievo».
Nel team dei baywatch, ci sono parecchie new entry. Come Marco Pino, 22 anni, che fino a qualche anno fa faceva lo stesso lavoro a Rimini. «Sono uno studente - racconta - ma d' estate faccio questo mestiere per passione. A Mondello è molto più tranquillo e si lavora solo sei ore per 800 euro al mese. A Rimini, 10 ore non stop dalle 9 alle 19 e allora può diventare pesante. Qui, però, le regole sono più ferree, a esempio, bisogna portare sempre la maglietta d' ordinanza per essere riconoscibili».
Natale Puglisi, 52 anni, è alla sua seconda stagione ed è anche istruttore di nuoto. «L' anno scorso ho assistito un signore che aveva avuto un ictus - racconta - è un lavoro di grande responsabilità: se c' è un incidente in spiaggia o a mare, è l' addetto al salvataggio a rischiare una causa penale e il ritiro del brevetto. Ecco perché non possiamo permetterci distrazioni né di allontanarci dalle nostre torrette».
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