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Studenti medi in corteo 2000 contro la Gelmini

Notizia pubblicata il 20 febbraio 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Nonostante la pioggia gli studenti medi, in oltre duemila, hanno fatto sentire la loro voce alla città, sulla riforma Gelmini. Naturalmente bocciata: «Dove passa la Gelmini non cresce più lo studente» «ci vogliono distruggere il futuro». Tanti gli slogan, chiari gli striscioni: «No alla scuola taglia e (s)cuci».

Qualche fumogeno, per fare scena, poi dal camioncino, prestato dai giovani universitari e dai collettivi, musica (militante, beninteso) e parole di lotta. «Non siamo qui per ballare e cantare - uno studente che forse dimentica il gioia e rivoluzione degli anni settanta - ma per esprimere la nostra rabbia, rabbia politica».

MICROFONO PARLANTE che lungo il corteo ha spiegato, in modo preparato, il no ai tagli di alcuni insegnamenti e soprattutto alle risorse. Poi volantini che iniziano con «Gentili concittadini... », dove si spiegano alla città le motivazioni della protesta. Non mancano gli esempi concreti: «vogliono tagliare la sezione moda, nonostante l'importanza di questo settore per l'economia italiana ».

Poi davanti all'ufficio scolastico regionale, il discorso di un precario. Rivolto al direttore Marcello Limina, «ci ha definito fuori dagli organici, noi che lavoriamo anche da 10 anni».

Le ragazze, e quelle più giovani, sono le maggiormente coinvolte. Numerosi gli studenti del Minghetti ma non mancano i ragazzi del Pacinotti, Righi, Laura Bassi, Copernico, Galvani, Aldini, Belluzzi, Fermi e altri. Come le agguerrite ragazze del Rosa Luxemburg che hanno accusato la preside, Laura Villani, di aver boicottato l'autogestione: «Alla fine ha chiamato la Digos e sono stati presi alcuni nominativi». Insomma non mancano le tensioni, qualche studente ha sottolineato: «Abbiamo ricevuto numerose pressioni per non assentarci».

E in tanti sono entrati a scuola, qualcuno malvolentieri: «Versione di greco, normalmente non m'importerebbe ma ho già saltato la prima quindi proprio non posso. Sigh», parole su Faceboo di una delle occupanti più attive del Minghetti. Per quanto riguarda alcuni danni creati nelle occupazioni: «si userà un nostro fondo», spiega Ciccio del Copernico. Ragazzi responsabili, a parte qualche divisione tra collettivi e sinistra moderata, che progettano altre iniziative. Oggi alle 15,30, in piazza Minghetti, la Rete degli Studenti ha organizzato un sit in. La lotta non si ferma