
Alla scoperta dell’Ariminum di Fellini
Notizia pubblicata il 11 febbraio 2011
Categoria notizia : Turismo
Rimini è una città affascinante, era una fiorente cittadina imperiale chiamata in latino Ariminum poi nella storia più recente, nei suoi borghi di pescatori, nei vicoli e strade e sulla spiaggia lambita dal mare, è nato un artista che è diventato uno dei protagonisti più importanti della storia cinematografica mondiale, il grande Federico Fellini.
Rimini è stata fonte di ispirazione per creare grandi capolavori come “Amarcord” (quarto premio Oscar per Fellini) e “I Vitelloni”. Ora nel centro storico all’ingresso del Cimitero Monumentale, resta la tomba di Federico assieme alla moglie, Giulietta Masina. Un simbolo che annuncia la fine di una stagione memorabile del cinema Made in Italy.
Nonostante ciò, la città della piadina, del mare e delle rumorose sale giochi è ancora viva e piena di ricordi che si possono riscoprire con una semplice passeggiata. Seguendo le orme cinematografiche, si può visitare il Parco Fellini, su cui si affaccia il Grand Hotel, dove all’interno si può ancora trovare una suite dedicata al celebre regista. Al Borgo San Giuliano, se si imboccano le stradine a labirinto si possono ammirare i murales dedicati a Fellini e andando verso il molo alla fine di viale Tintori, si potrà riconoscere il posto dove il motociclista di “Amarcord” veniva a “sgasare” o quando gli scanzonati protagonisti de “I Vitelloni” parlavano di vita con ragionamenti filosoficil.
Non solo ricordi cinematografici ma anche opere ingegneristiche illusti come il Ponte di Tiberio, l’Arco d’Augusto oppure la Domus del Chirurgo, l’ambulatorio medico dove si possono ammirare strumenti chirurgici antichi perfettamente conservati, l’anfiteatro romano di 2.000 anni fa. Passando per l’itinerario medievale, c’è il Palazzo dell’Arengo, il Palazzo del Podestà, la chiesa di Sant’Agostino che conserva al suo interno il ritratto di Dante Alighieri. Grazie al Rinascimento, non si può non menzionare il Tempio Malatestiano. Al suo interno troviamo la costuzione indiana, omaggio di un imperatore alla moglie che è morta durante un parto, il Taj Mahal di Agra. L’opera fu commissionata da un innamorato Sigismondo, che doveva diventare un mausoleo per sé e per la sua Isotta. Tra gli altri tesori dal valore innestimabile c’è anche l’affresco di Piero della Francesca e un Crocefisso di Giotto.