Stefano Nosei

Funambolo fra la musica, l'imitazione, il cabaret, il comico ligure coinvolge il pubblico in un gioco strampalato e irriverente riproponendo 56 anni di canzone italiana attraverso il Festival di Sanremo.

Nosei, il "sanremese". Questa sera a palazzo Fantini

Ma, si chiederà qualcuno, non basta l'originale: con le serate introduttive, il pre-festival, il dopo-festival, le polemiche e, a volte, gli improbabili vincitori? Appunto: Sanremo condiziona, unisce, e (sostiene Nosei) rimbambisce la famiglia italiana.È una cartina di tornasole delle nostre mitologie e delle nostre abitudini.

Così, la Ventura e Dulbecco, DJ Francesco e Riccardo Fogli passano sotto la lente di ingrandimento dell'autore di "Il cantautore calvo" o di " Mi ricordo lasagne verdi", del '92, il successo teatrale d'esordio scritto, come "Rime a Sanremo", con Roberto Alinghieri. Scorrono "Quella tua scarpetta puma..", "Salivò, salivò" ispirata a "Salirò salirò" di Daniele Silvestri e dedicata a Totti, ma anche le "Scorie di tutti i giorni", in cui sono riconoscibili i diversi conduttori, "buoni" per lo spazio di un festival.E alla fine per gli eroi della manifestazione più "nazional-popolare" che ci sia, ricostruirsi una famiglia può voler dire ricostruirsi una casa: anche se certo è una "Pazza Ikea".Il refrain di "Questa di Materazzi è la storia vera/che a Zinedine interruppe la carriera...", si alterna allora alle boutades, ai giochi di parole e alle mille maschere di Nosei: i suoi quasi vent'anni sulle scene gli permettono del resto un occhio privilegiato e disincantato sullo spettacolo e sui suoi protagonisti, e gli danno "libertà di satira" su personaggi ed eventi che fanno parte, nel bene o nel male, della nostra cultura.Biglietti: intero 10 - ridotto 7 euro. Per info e prenotazioni: 339/8685200.