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Rimini, allarme precariato e famiglie monoparentali

Notizia pubblicata il 06 dicembre 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Sono stati resi pubblici i dati dell’Osservatorio provinciale sulle famiglie del 2010, elaborati dal Servizio Statistica. Nel riminese sono 41mila i giovani dai 25 ai 34 anni che vivono ancora in famiglia. Oltre ai così detti ‘bamboccioni’, il dato indica l’incremento del percorso formativo e in primis, le difficoltà d’ingresso nel mondo del lavoro, il precariato e un mercato immobiliare quasi inacessibile.

Nel 1951 i residenti nella provincia riminese erano 162mila, nel 1971 sono diventati 231mila, nel 1991 256mila e attualmente hanno più che raddoppiato la cifra del ’71, con 325mila residenti. Il 51,5% sono donne e il 48,5% sono uomini, il 9% è costituito da stranieri e il 20,6% da over 64.

L’Osservatorio ha analizzato anche i nuclei familiari, quelli con otto familiari che vivono nello stesso nucleo sono 211, ovvero il 0,2%. Le famiglie con sei sono 1.350 (l’1% del totale), quelle con 5 componenti sono 5mila (4%), quelle con tre persone sono 28mila (20%), quelle con due sono 37mila (27%) e purtroppo quelle monofamigliari sono quasi 45mila il 33%.

Stefano Vitali, presidente della Provincia, ha spiegato che la società sta cambiando radicalmente. L’unico dato positivo è l’allungamento dell’età media e della qualità della vita, ma analizzando l’aumento delle famiglie monoparentali formate principalmente da anziani, risulta chiaro che c’è meno walfare. I giovani che vivono ancora in famiglia sono sempre più spesso vittime delle condizioni economiche difficili che ostacolano scelte di vita importanti come il matrimonio o l’acquisto di una casa.

Un altro dato allarmate è la quantità di posti disponibili per il settore socio-assistenziale, attualmente sono 5mila gli anziani non autosufficienti e i posti sono solo 1.000. In futuro la rete famigliare potrebbe non riuscire ad assistere i propri anziani, ciò significa che anche Rimini diventerà come altri Paesi, dove molti anziani si trovano senza casa e soldi per un pasto.