Arena del Sole, la parola sarà mattatrice
Notizia pubblicata il 14 settembre 2007
Categoria notizia : Spettacoli
Un cartellone di parola. Nel senso, come ha spiegato alla presentazione di ieri mattina, il direttore dell'Arena del Sole, Paolo Cacchioli, che «quando ci siamo messi a lavorare sul programma 2007-2008 il problema della parola ci è parso stringente. Oggi, nelle forme svariate, la parola è ridotta a rumore. E' inascoltabile. La parola dei registi, degli attori, dei grandi testi teatrali, invece, sa creare ascolto, riflessione. E i nostri spettacoli vorrebbero dimostrarlo».
Il discorso, come si suol dire, va articolato. Il fatto che (25 ottobre) la stagione si apra con Cristina Hoyos (una star) e il Ballet Flamenco de Andalucia nel 'Romancero gitano' di Garcia Lorca indica che il nostro teatro stabile non perde di vista le contaminazioni tra i linguaggi della scena.
Ma nell'elenco dei 39 lavori spiccano i grandi della prosa. Della parola. Giorgio Albertazzi e Carlo Cecchi, Lucilla Morlacchi e Stefano Accorsi, Luca Ronconi, Massimo Popolizio, Vittorio Franceschi - Marco Paolini, Luca De Filippo; e tra gli autori Brecht, Eduardo, Pirandello, Tolstoj - vedremo "Anna Karenina" nell'allestimento di Nekrosius prodotto da Emilia Romagna Teatro - Magris, Paolo Poli, Melville, Amélie Nothomb, Broch, la Verasani.
«Teatro di nuovo impegno», ha sottolineato a sua volta il sindaco Cofferati, nel ribadire la necessità «che l' Arena, che produce spettacoli e non li ospita soltanto, divenga un elemento sempre più integrato nello scenario culturale bolognese». L'epoca della Thatcher raccontata da Paolini, la lotta degli operai della Fiat di Melfi del Centro Mediterraneo delle Arti, gli appunti di Ascanio Celestini per un film sulla lotta di classe e l'uccisione per mano di mafia del giornalista Giuseppe Fava (Stabile di Catania) sono, insieme all'Italia da Tangentopoli a oggi, interpretata in scena da Marco Travaglio, un filone che rilancia il ruolo del teatro come momento di presa di coscienza collettiva. E mettiamoci anche Vito, il suo 'Stella rossa', che torna per le feste di fine d'anno. Comicità e taglio civile non sono nemici per nascita, anzi.
CI SONO 3 NUOVE produzioni e 1 coproduzione con Emilia Romagna Teatro, "Così è se vi pare" per la regia di Castri, alle prese con il terzo pirandelliano per la terza volta. Interamente Arena sono firmati "Edipo" tratto dall'"Edipo re" di Pasolini con la regia di Nanni Garella e gli attori di Arte e Salute; "From Medea", un testo noir di Grazia Verasani; e il "Morandi" di Luigi Gozzi con Barbara Manicardi al Teatro delle Moline, che compie trent'anni (un libro ne rievocherà la vicenda, coraggiosamente combattuta) e il cui programma (7 spettacoli) fa parte integrante dell'attività dell'Arena. Si tratta del Morandi pittore, della sua 'visione' della realtà calata dentro un'esistenza antiavventurosa. Solo tre donne in scena (le sorelle?), e non lui. Ma della quotidianità morandiana, di ciò che covava sotto l'esasperante normalità, verrà fuori qualcosa.
L'ARENA collabora. E con essa collaborano la Fondazione del Monte e la Fondazione Carisbo, oltre al 'Carlino', che ogni sera, a fine spettacolo, farà giungere in teatro la sua prima edizione. L'Arena collabora. Con il Duse, con l'Ert come s'è detto, e con la Soffitta, che si prepara a celebrare il 20° anno dai tempi di via D'Azeglio. E' quest'ultima un'apertura alla ricerca e avrà i nomi di Remondi & Caporossi (che storico ritorno) Fanny & Alexander, Teatro delle Albe. Entro dicembre sarà anche organizzata una serata-omaggio per Valeria Moriconi, la grande attrice scomparsa nel 2005. «Era molto legata alla nostra città», ha detto Cacchioli. Alla parola del teatro, ai suoi interpreti e al rapporto con Bologna l'Arena pare proprio tenerci.