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Stagione Lirica Teatro Muse Ancona
Notizia pubblicata il 19 gennaio 2010
Categoria notizia : Cultura
C’erano tutti, all’ “happy hour” di ieri pomeriggio al Ridotto delle Muse, ovvero alla presentazione del dittico d’apertura della stagione lirica ormai al via (venerdì la “prima” di “Hin und Zurück” e de “L’heure espagnole”): Alessio Vlad e Bruno Bartoletti, il celebre direttore d’orchestra carico di gloria internazionale in tanti anni di superlativa attività sul podio, uno specialista sia del grande repertorio lirico tradizionale sia del teatro e della musica del Novecento, sino alle “novità del giorno” - per dirla con Hindemith - dei compositori contemporanei, che affronta da par suo con l’entusiasmo dei primordi.
Bartoletti è “di casa” nel nostro teatro, dove per sua esplicita ammissione si trova benissimo, perché vi ha sempre trovato “un’organizzazione impeccabile” nei suoi frequenti ritorni di questi anni, per “Il pirata”, per “Neues von Tage”, per “Rigoletto”, per “The Emperor Jones”.
E con Vlad e Bartoletti sedeva in sala il regista ( nonché scenografo costumista coreografo) Stefano Poda; di fronte la compagnia di canto, un cast di tutto prestigio: Sonia Ganassi, Nicola Rivenq, Vicenç Esteve, Giovanni Battista Parodi, Thomas Morris.
Questa “happy hour” pensata da Vlad per introdurre il primo spettacolo di stagione ha forse qualche affinità con l’ “happy end” con cui si chiudono i due lavori: certo è che l’incontro è stato per tutti i presenti un’ “ora” davvero felice. Dopo l’introduzione professionale (tradottasi alla fine in un generoso appello a sostenere con passione le cose belle del nostro teatro) da parte di Franco Pietrucci, vice presidente della Fondazione, Alessio Vlad ha fatto signorilmente “da sponda” a Bartoletti, ribadendone il ruolo di assoluto rilievo nel repertorio contemporaneo e suffragandone l’affermazione con il ricordo indelebile della sua lontana direzione a Firenze de “Il naso” di Sciostakovic per la regia del grande Eduardo de Filippo, un’opera difficile e impegnativa ad allestirsi, la cui rappresentazione era stata in Russia impedita da Stalin.
Questo è bastato perché il Direttore andasse con la sua proverbiale simpatia toscana sull’onda dei ricordi alla ricerca di un tempo della memoria impresso sui nomi indimenticabili del mitico maestro Serafin, dell’altrettanto famoso maestro Mitropoulos, associato nello specifico a una pucciniana “Fanciulla del West” con del Monaco e Guelfi per nostra fortuna consegnata al disco; e ancora di Roman Vlad, musicologo insigne e papà di Alessio. Né poteva mancare (su sollecitazione del direttore artistico) la menzione del nostro Franco Corelli, qui ricordato da Bartoletti per quel bellissimo “Andrea Chénier” con Cappuccilli e la Casapietra che tutti conserviamo nella mente. L’intervento del regista Poda nella sua concisione è stato quanto mai stimolante, tutto intelligentemente incentrato sull’idea del tempo che muove e in qualche misura unisce i due pur distanti soggetti, su una dimensione onirica che ricorre pur anche all’elemento fluido dell’acqua. A Sonia Ganassi infine il compito di chiudere con la pregustata felicità della sua interpretazione un incontro come questo di pieno stimolo partecipativo per tutti i presenti.