Ombrellone e Lettino non bastano più. Si vuole 'vivere la spiaggia'
Notizia pubblicata il 06 agosto 2007
Categoria notizia : Turismo
"Il problema non é il Piano spiaggia in sè, ma trovare le risorse per tomare a investire". "Ombrellone e lettino non bastano più" Ripa (Confesercenti): ."La gente ci chiede di vivere la spiaggia"
Più che il Piano in spiaggia in sè, il problema é dove e come trovare le risorse necessarie per investire sulla spiaggia. Ombrellone e lettini non bastano più, secondo Clementina Ripa (presidente della cooperativa pubblici esercizi associata a Confesercenti).
Ripa sposta il dibattito in prospettiva, senza voler entrare nel merito della battaglia legale intrapresa dai bagnini contra l'amminisrazione. Piuttosto invita a riflettere al di là di chi il Piano spiaggia lo vuole e chi no. "C'é una grande sofferenza tra gli operatori che lavorano in spiaggia. Bagnini, come chioschisti.
Perdendo numeri é diminuita anche la capacità di spendere. Il problema del Piano spiaggia é principalmente questo. E' difficile realizzarlo se non verrà arricchita di un motore economico, di attività che permettano di recuperare slancio e capacità di rinnovamento.
Continuare a lavorare con ombrelloni e lettini permette di sopravvivere, ma non consente di andare oltre e offrire di più. Servono alternative". "Se davvero si vuole che la spiaggia decolli accorre uno sforzo.
Come é successo con la trasformazione della pensione Maria. E poi con le discoteche, decentrate dal mare alla collina. Questo é un altro di quei momenti in cui ci vuole il coraggio di fare una scelta che sia di alto profilo", aggiunge Ripa, Quale? 'La gente ci chiede di vivere la spiaggia, il giorno e la sera.
Quindi wine-bar aperti a pranzo e cena, ma anche occasioni di ballo. Lasciando spazio alla fantasia degli operatori e spingendo sulla tipicizzazione degli stabilimenti, potrebbero ?arrivare quelle novità capaci di rappresentare un motore economico.
"Nel rispetto delle regole ovviamente",."Certe decisioni richiedono anche la forza di scontrarsi con i poteri sindacali di categoria.Troppo spesso però, purtroppo, la politica vive di consenso immediato. Sta di fatto che mai come oggi Rimini ha bisogno di capacità e voglia d'investire, da parte del pubblico ma anche del privato. Altrimenti non ci resterà che prendere atto dell'impoverimento della nostra offerta", chiosa Ripa.
A dispetto della posizione di Oasi-Confartigianato, convinta che il Piano spiaggia così come pensato non produrre alcuna innovazione tanto che nessuna idea avrebbe ancora preso corpo, secondo Palazzo Garampi sarebbero almeno sei i progetti di accorpamento in via di definizione.
Se il ricorso arenato al Tar diventerà o no guerra aperta dipenderà anche dagli incontri tra le parti In programma nei prossimi giorni. Il dialogo, a fatica, comunque prosegue.