Spiaggia Naturista Bassona chiusa dal Sindaco dal 2010
Notizia pubblicata il 01 settembre 2009
Categoria notizia : Turismo
LO ‘SFRATTO’ è confermato. Il divieto ai nudisti a frequentare la ’Bassona’, l’unica spiaggia naturista della riviera romagnola (in tutt’Italia ce ne sono una trentina), diventerà tassativo dalla prossima estate.
Lo ha dichiarato il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci. E per dire la parola “fine” a una querelle che va avanti da anni, (nudismo sì, forse, anzi no), il primo cittadino ha scelto una tribuna ufficiale e ‘popolare’ come il festival del Partito democratico di Ravenna.
E’ l’ultima estate dei nudisti Il sindaco di Ravenna ‘chiude’ la Bassona, storica spiaggia naturista
Strano a dirsi: una crociata di sinistra al grido di ‘rimettetevi il costume’. Ma i tempi cambiano e pure le spiagge. Quella alla foce del Bevano, la ’Bassona’, una lunga lingua di sabbia alle spalle della pineta, tra Classe e il Lido di Dante, dal 1970, patria riconosciuta del turismo senza veli, nelle ultime stagioni è diventata una terra di nessuno, priva di controlli e di servizi igienici.
Beh, per la verità un po’ di ‘anarchia’ aveva regnato anche in passato ma le amministrazioni chiudevano un occhio, in considerazione di quei tremila turisti che dall’Italia, ma anche dall’Olanda, dalla Svizzera, dalla Germania sceglievano di abbronzarsi in costume adamitico nell’unica ’oasi’ naturista della regione. Senza veli, di giorno ma comunque con i portafogli pieni la sera e quindi clienti ‘regolari’, di pizzerie, bar, ristoranti, discoteche.
ANZI, NEL 2002, l’allora sindaco di Ravenna, Vidmer Mercatali, ufficializzò la ‘vocazione’ naturista dell’area affidando alle stesse associazioni di nudisti, la gestione e l’organizzazione logistica e igienica di circa un chilometro di arenile.
Poi, l’anno scorso, la svolta ‘proibizionista: Il successore di Mercatali, Matteucci, negò l’autorizzazione all’apertura di un campo naturista, forte di una recente legge regionale che indica nella spiaggia e nella pineta del lido di Dante un’area paesaggistica sottoposta a precisi vincoli ambientali.
DIETRO il paravento delle disposizioni regionali, Matteucci ha portato avanti una battaglia, forte anche dell’appoggio di comitati cittadini, contro il degrado che diffonderebbe il ‘nudismo’, soprattutto una crescita esponenziale di atti osceni con relative denunce. Naturalmente i diretti interessati contrattaccano. «I naturisti sono i primi a denunciare chi si comporta male» tuona Jean Pascal Marcacci, avvocato e presidente dell’associazione naturisti dell’Emilia Romagna. «Quanto ai servizi igienici, li facciano dove è permesso, siamo disposti a gestirli in prima persona».
Insomma prima di andarsene i nudisti venderanno cara la pelle anche perchè Marcacci, che promette di scendere in politica con una sua lista per il naturismo, ricorda che tutte le sentenze della Cassazione sono state sempre favorevoli a loro