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IL PERSONAGGIO ANGELA BARALDI

Notizia pubblicata il 19 marzo 2009



Categoria notizia : Spettacoli


HA VOGLIA di cantare con toni leggeri e profondi per insinuare dubbi cospargendoli di dolcezza, scuotimento e problematicità.

Ma mano a mano che l’intervista procede si rivela per quell’anima complessa che affascinò Salvatores, fin dal primo incontro. Giorgia Cantini, detective trafelata di Quo Vadis, Baby? ridiventa Angela Baraldi, pronta a una nuova stagione musicale che vuol far precedere da brezze leggere. E intitola Quo Vadis, Baby? Tonight un concerto fatto di colonne sonore firmate per la serie andata in onda su Sky Cinema, ispirata al film. L’happening con l’attrice-cantautrice, sul palco con Raffini-Blandamura-Dondini, rispettivamente alla chitarra, al basso e alla batteria, è per stasera alle 22.30 al Bravo Caffè.
Restiamo in tema: Quo Vadis, Angela?
«Verso una vocazione primigenia: la musica. Quella che si potrà ascoltare è il frutto di un lungo lavoro di sonorizzazione dei titoli di testa e di coda che ho fatto per la serie televisiva. Una fatica che intendo condividere con il pubblico, racchiudendo tutto in un’ora. A me piacciono le performance brevi e intense».
Quali chicche ci regalerà?
«Una serie di canzoni rock famose, anche se per una questione di diritti mancherà qualche pezzo di James Brown. E pure per quelli di Annie Lennox ci sono state molte battaglie, così come per “Dancing Barefoot” di Patty Smith. Mentre con Bob Dylan, anche per brani come “Blowin’ in The Wind”, manco a dirlo è andato tutto liscio».
Si sente appagata da riconoscimenti quali il Flaiano, l’Efebo d’Oro e l’Iris d’argento vinti con “Quo Vadis, Baby”.
«Quando Gabriele mi chiamò si schiuse un’ ipotesi molto più rosea di quanto sognassi. Una di quelle esperienze con cui cresci a dismisura. Più che appagata sono riconoscente a quel grande outsider della cinema italiano che è Salvatores».
Senza contare la serie tivvù.
«Che ha avuto il merito di inaugurare una stagione di fiction fatte in Italia all’altezza di un pubblico nuovo, più evoluto».
Cinema, televisione, teatro, sei album, radio: è contenta di quello che ha realizzato?
«Sì, certo, ma ho sempre la sensazione di poter fare di più: ce l’ho da quando esisto».
Una parte che vorrebbe fare?
«”L’Onorevole Angelina” interpretato da Anna Magnani: mi piacerebbe adattarla ai giorni nostri, con le problematiche di adesso».
Viriamo sui progetti.
«A metà aprile ricoprirò un ruolo importante in una trilogia su Beckett firmata da Andrea Adriatico per Teatri di Vita. E c’è un particolare che fa accapponare la pelle: il regista è nato il giorno di Hitler, io in quello di Anna Frank. Inquietante, no?».

foto by http://www.flickr.com/photos/quovadisbaby/