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Snow White: Gender Bender, Biancaneve vietata ai 18
Notizia pubblicata il 25 ottobre 2007
Categoria notizia : Spettacoli
La performance più audace dal titolo Snow White dell'artista ventiseienne newyorchese Ann Liv Young é stata vietata ai minori di 18 anni. Debutterà in anteprima nazionale il 2 novembre al teatro San Martino e «visto che presenta scene di nudo e simulazioni di amplessi - spiega Daniele Del Pozzo, direttore artistico di Gender Bender - abbiamo scritto chiaramente vietato che così siamo tutti tranquilli».
IL FESTIVAL internazionale prodotto dal Cassero Gay Lesbian Center, che da cinque anni cerca nel panorama artistico contemporaneo identità e orientamenti sessuali che diano vita a nuovi immaginari, lo scorso anno fu attaccato dalla Curia per i contenuti «oltraggiosi». L'attacco sollevava un quesito che coinvolgeva anche Comune, Provincia e Regione, di nuovo tra i sostenitori economici quest'anno dell'edizione al via il 30 ottobre. « E' lecito spendere soldi pubblici per finanziare spettacoli omosessuali di pornostar mascherati da artisti?» veniva stigmatizzato.
La risposta sembra arrivare chiara un anno dopo, accompagnata anche dalle riflessioni dei rappresentanti degli enti pubblici. «Non esiste un rapporto tra pornografia e arte - afferma deciso l'assessore comunale alla Cultura Angelo Guglielmi -. L'arte ha diritto di rappresentare la realtà come vuole e senza limiti». Secondo Alberto Ronchi, assessore culturale in Regione «si possono esprimere critiche, fa parte delle regole, ma che queste vengano prese e trasformate in un problema istituzionale mi sembra un'anomalia. E' come se la regione dicesse all'ambasciata polacca o canadese che supporta un'opera o un artista al festival che quello che hanno mandato é pornografia. E' una questione di rapporti tra paesi».
DAVANTI a tutto questo polverone la linea programmatica di Gender Bender non é comunque mutata. Perchè, come sottolinea Del Pozzo, sono arrivate anche tante attestazioni di stima. Tutto procede nel segno dell'ottimismo, quindi, forti anche del fatto che lo scorso anno il festival ha richiamato oltre diecimila spettatori. Un successo di gradimento per un festival nato in sordina cinque anni fa, cosciente del suo contenuto difficile ma pronto dal quartier generale di via Don Minzoni, a mettersi alla prova nella scena festivaleria bolognese. I supporter istituzionali, per la kermesse di eventi costata 110mila euro (40mila dal Cassero) rimangono ben saldi, con 10mila euro dalla Regione e tremila dalla Provincia (patto triennale Regione/Provincia), 10mila dal Ministero (patto Stato/Regioni) al film di Sylvano Bussotti Rara (film) restaurato grazie alla collaborazione della Cineteca e l'Immagine Ritrovata e 15mila dal Comune. Tra i privati rimangono confermati la Coop Adriatica e la Fondazione del Monte che ha finanziato un progetto specifico: il film di Bussotti.
PROGETTO di punta di questa edizione che sceglie come sottotitolo "Tutta un'altra storia" e quale immagine manifesto un giovane Hitler reinterpretato in versione ragazzina che indossa un abito scozzese e pela una patata, arriverà in vari luoghi della città , dal Cassero al Lumiere, dal teatro Manzoni a Santa Cristina con un programma molto articolato tra cinema (sezione curata da Walter Rovere con film della Factory di Warhol, Kusama, Ono e Lennon, Abramovic), performance, incontri letterari (da Sarah Waters a Stella Duffy a cura di Arcilesbica) e party. Ma il gioiello del festival sarà il film che il maestro Bussotti, uno dei massimi compositori del Novecento, girò tra il 1967 e il 1969 ritraendo la vitalità della scena culturale romana. Tutta gente che passava dalla sua “casa gayâ€: Laura Betti, Dacia Maraini, Julian Beck, Carlo Cecchi, Cathy Berberian e «una giovanissima Daria Nicolodi che appare nuda mentre ha un rapporto orale con una scultura di Mario Ceroli» come anticipa Bussotti.Â