Smashing Pumpkins a Bologna
Notizia pubblicata il 03 febbraio 2008
Categoria notizia : Eventi
SI FA PRESTO a dire reunion. Che Smashing Pumpkins siano quelli di Zeitgeist, l'album dato alle stampe l'estate scorsa dopo sette anni di silenzio e seguito proprio qualche giorno fa dall'ep American Gothic, lo sapremo solo stasera sotto i riflettori del PalaMalaguti di Casalecchio di Reno (Bologna).
Una "reunion" che ricomincia da voce e batteria
CERTO é che la formazione é molto mutata da quella che si imbarcò nell'ultimo tour e il ritorno finora non ha suscitato i clamori sperati. Nel Duemila, a volatilizzare l'epopea di Mellon Collie and the Infinite Sadness erano state due donne: la bassista D'Arcy Wretzky, messa fuori formazione per problemi di cocaina, e la manager Sharon Osbourne, moglie di Ozzy, scomparsa tra le polemiche dopo nemmeno tre mesi di servizio.
A quel punto, stanco di scrivere la propria musica «in mezzo a tanta sofferenza», William Patrick Corgan Jr aveva deciso di staccare la spina, certo del radioso avvenire che avrebbe illuminato le gesta del suo nuovo gruppo, gli Zwan. Ma non sempre le cose vanno come l'ego vorrebbe e, dopo i naufragi sia dell'esperimento Zwan che del suo pubblicizzatissimo disco solista, al cantante-chitarrista di Chicago non é rimasto che rimettere assieme i frammenti del passato, incidendo un nuovo cd col marchio che l'ha reso ricco e famoso e varando un lungo tour mondiale.
L'altra "anima" degli Smashing, il chitarrista James Iha, non ha però voluto saperne di tornare con l'ex compagno e men che meno s'é mostrata interessata alla reunion la Wretzky, costringendo Corghan a ricostruire la band attorno a lui e al batterista Jimmy Chamberlin, vale a dire il medesimo nucleo originario degli Zwan. Una scelta dai preponderanti appetiti commerciali che ha fatto storcere la bocca a critica e fans, allentando gli entusiasmi attorno al giro di concerti varato da questi Pumpkins rappezzati lo scorso maggio sul palcoscenico del Gran Rex di Parigi per far volare le quotazioni di Zeitgeist.
In Italia, poi, le cose sono andate peggio che peggio a causa della tromba d'aria che, assieme alla decima edizione dell'Heineken Jammin' Festival, ha cancellato pure quella che avrebbe dovuto essere la loro unica esibizione di qua dalle Alpi del 2007. Una sventura che i concerti di ieri ad Assago ed oggi a Bologna provano ad archiviare.
«E' STATO difficile innanzitutto riuscire a mantenerci uniti intorno ad una stessa idea» ha spiegato Billy Corgan, omaggiato due anni fa dal mondo della musica con l'album-tributo The killer in you. «Sin dall'inizio volevamo essere qualcosa di più di una semplice rockband. Ma negli Stati Uniti il successo é l'unità di misura per una band: appena hai un cedimento tutti sentono odore di crisi.
Oggi sei un genio e domani un perfetto idiota». Tredici anni fa, davanti all'irresistibile successo di Mellon Collie and the Infinite Sadness Corgan confidò alla rivista Rolling Stone che gli Smashing Pumpkins sarebbero durati al massimo altri tre album. Previsione azzeccata in pieno.
MA RIMANE il ricordo di quella stagione straordinaria, la forza evocativa di concerti in bilico tra brucianti sonorità hard-core e ballad suadenti, anzi, come ci scherza sopra il leader, tra le tante sfumature di un «rock psichedelico ultra-aggressivo». E pure ora che accanto all'inquieto Billy e a Chamberlain (sopravvissuto nel '95 in un albergo di New York alla dose mortale di "redrum" - micidiale cocktail di stupefacenti come indica il nome "murder" pronunciato al contrario - costato la vita al tastierista del gruppo Jonathan Melvoin), suonano il chitarrista Jeff Schroeder, la bassista Ginger Reyes, e la tastierista Lisa Harriton, gli echi di quella stagione sanno ancora scatenare le folle.
Intanto i Pumpkins, per alimentare interesse attorno al tour, sono tornati sul mercato agli inizi di gennaio con le quattro nuove canzoni di American Gothic, l'ep digitale registrato nei Pass Studio di Los Angeles disponibile in download da gennaio su i-Tunes.
Ad aprire lo show al PalaMalaguti saranno i bresciani Matmata, vale a dire Gianmario Ragazzi (voce e chitarra), Marco Ravelli (basso), Nicola Saini (batteria) e Ulrico Bragaglio (synth), nei negozi venerdì prossimo col nuovo album In attesa del cielo.